L’area di crisi complessa può contare su una dotazione finanziaria di circa 62 milioni di euro, di cui 32 milioni stanziati dal ministero dello Sviluppo economico verranno gestiti da Invitalia, soggetto in house che regola le misure agevolative di provenienza ministeriale, e le atre risorse verranno garantire dalle due Regioni. Tra le province di Ascoli Piceno e Teramo l’area di crisi complessa Val Vibrata-Valle del Tronto Piceno conta 53 comuni; in Abruzzo sono 13 tutti ricadenti nella provincia di Teramo. “La giornata di oggi scrive una nuova pagina per l’area di crisi – ha commentato l’assessore Dino Pepe presente ad Ascoli Piceno in rappresentanza della Giunta regionale -. Nel piano di riqualificazione industriale l’Abruzzo metterà 15 milioni di euro, tutte risorse provenienti dai fondi strutturali europei (Fesr e Fse), al pari di come ha fatto la Regione Marche.
Proprio sul Fesr ci apprestiamo a pubblicare un bando dopo che ieri sera la Giunta regionale ha dato il via libera allo stanziamento di 5 milioni di euro”. Nell’incontro pubblico con Invitalia e Regione Marche, infatti, i dirigenti dello Sviluppo economico abruzzesi hanno annunciato che tra il 4 e il 6 ottobre prossimi uscirà il bando pubblico che prevede incentivi e agevolazioni in favore di investimenti sull’area di crisi complessa Val Vibrata-Valle del Tronto Piceno. Sul piatto dei finanziamenti ci saranno 5 milioni di euro che verranno erogati in regime di de minimis, secondo un modello e una formula consolidati che guardano soprattutto alle esigenze di sviluppo della piccola e media impresa regionale. Sempre per l’area di crisi complessa, la Regione Abruzzo ha previsto inoltre una misura dell’Fse, già operativa, che finanzia aggiornamento e riqualificazione delle competenze e prevede intervento di ricollocazione destinati ai disoccupati, compresi i percettori di ammortizzatori sociali.
La dotazione finanziaria di quest’ultima misura ammonta a 7,5 milioni di euro. Se sul fronte regionale Marche e Abruzzo finanzieranno l’area di crisi complessa con i fondi strutturali europei, sul fronte nazionale Invitalia si muoverà con bandi che saranno finanziati dalla legge 181 e con strumenti operativi quali: Contratti di sviluppo, Smart&Start Italia (dedicata alla start-up), Nuove imprese a tasso zero e SelfiEmployment.
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