Come si legge nell’interrogazione, premesso che nel mese di luglio scorso sono state attivate in Città delle aree destinate a parcheggi a pagamento, che è stato annunciato più volte dagli amministratori e dal responsabile della Polizia Municipale, e poi puntualmente smentito, l’avvio dei controlli per sanzionare chi non avesse rispettato la legge, e considerato che questo atteggiamento di incertezza sull’avvio della data dei controlli, e quindi sull’applicazione delle relative sanzioni per chi ha occupato gli spazi destinati a parcheggio a pagamento senza aver pagato il relativo ticket, ha generato confusione tra cittadini e turisti, e che pertanto potrebbe essersi verificato il caso di cittadini che hanno adempiuto regolarmente ai loro obblighi e altri che non li hanno rispettato.
I Capigruppo del centro-destra rosetano quindi pongono i seguenti quesiti al primo cittadino: “Quante sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada sono state elevate nel periodo dal 1 luglio 2017 al 15 settembre 2017 nelle aree destinate a parcheggio a pagamento? A quanto ammontano complessivamente le sanzioni amministrative di cui sopra? Quante di queste sanzioni amministrative accertate relative ai parcheggi a pagamento sono state notificate ai destinatari?”
“Quello che è incredibile è che questa Amministrazione Comunale, che sulla “maldestra” attivazione dei parcheggi a pagamento ha creato caos e disagi in piena stagione estiva, ha anche la faccia tosta di vantarsi dei problemi creati a turisti e cittadini rosetani” dichiarano Pavone, Di Marco e Recchiuti. “Questo oramai è un loro atteggiamento classico, quello di mistificare i fatti e la realtà, di sfuggire alle proprie responsabilità ed addossare la colpa sempre agli altri. Se c’è un elemento che ha contraddistinto questa Amministrazione, che ormai possiamo definire Ginoble-Di Girolamo, è proprio questo! Attendiamo quindi con viva curiosità di conoscere le risposte ai nostri quesiti per sapere se, come pensiamo noi, hanno preso in giro ancora una volta i cittadini di Roseto degli Abruzzi, quelli onesti che hanno rispettato le regole”.