Alba Adriatica. L’assenza “sospetta” dell’assessore Gabriele Viviani, gli affondi della minoranza che abbandona l’aula (per poi rientrare al punto successivo) in occasione dell’approvazione di una delle lottizzazioni (quella firmata dall’assessore-progettista Marziale) e le puntualizzazioni del sindaco, che rivendica l’autonomia nella gestione amministrativa.
L’ultimo consiglio comunale ad Alba Adriatica, prima della pausa estiva, è stato tutt’altro che soporifero, soprattutto per una serie di implicazioni, anche di natura politica, frutto di recenti accadimenti. L’assenza nell’assemblea civica dell’assessore Viviani (che mai era mancato nelle sedute di consiglio dal 2008 ad oggi) non è passata certo inosservata. Ufficialmente la defezione era per questioni di lavoro, in realtà pare che l’esponente del Pd (prima del consiglio) aveva chiesto di ritirare i punti legati all’urbanistica e alla nomina del Cda della Fondazione Villa Flaiani (poi concretamente rinviata in sede di discussione) perchè gli argomenti non sarebbero stati preventivamente oggetto di confronto e discussione. Il resto della maggioranza, però, si è presentata in consiglio comunale (mancava il consigliere Spinosi, ma per motivi di lavoro) e il numero legale è stato garantito, nonostante qualche mal di pancia. Almeno nel gruppo di maggioranza, la posizione critica di Viviani è rimasta l’unica. In sede di discussione, poi, i gruppi di opposizione hanno incalzato sia sui tempi ristretti avuti per analizzare gli interventi urbanistici, ma hanno nuovamente riproposto il tema del conflitto di interessi dell’assessore al turismo Pierluigi Marziale, che ha firmato uno dei progetti approvati (quello relativo alla lottizzazione del camping Spiaggia d’Argento). Prima di discutere il punto, infatti, l’intera minoranza (erano presenti 5 consiglieri su 8) è uscita dall’aula. Il sindaco, nella circostanza, ha ricordato che l’incarico professionale di Marziale, per la progettazione in oggetto, era stato assunto nel 2007 (prima dell’insediamento dell’attuale esecutivo), mentre a chi, dai banchi dell’opposizione gli ha fatto notare la posizione della segreteria del Pd (la richiesta di dimissioni dell’assessore Marziale), Giovannelli ha ribadito “ l’autonomia nelle scelte amministrative dell’esecutivo e il rispetto del patto sottoscritto con gli elettori”. Decodificando il pensiero: l’assessore esterno Marziale non si tocca.