Lo ha dichiarato in proposito il sindaco Francesco Mastromauro, il quale rammenta in proposito l’incontro avuto, assieme al consigliere Jurghens Cartone il 23 novembre 2011, con il presidente del Tribunale di Teramo Giovanni Spinosa proprio sul futuro delle sedi giudiziarie, e quindi, il 20 febbraio scorso, la delibera, sottoscritta unitamente al sindaco di Atri Astolfi e al presidente della Provincia Catarra, con la quale si chiedeva al Parlamento, al Consiglio dei Ministri nonché ai presidenti delle Commissioni Giustizia, di estendere anche alla provincia di Teramo, così come previsto per quelle de L’Aquila e di Chieti, il differimento di tre anni nella riorganizzazione degli Uffici giudiziari.
“A questa delibera – prosegue il sindaco – seguì, sulla questione, una riunione in Comune, da me indetta il 25 febbraio seguente, cui parteciparono il senatore del Pd Giovanni Legnini, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Teramo Guerino Ambrosini, l’avvocato Italo Di Fabio, membro giuliese del Consiglio dell’Ordine, e il giudice responsabile della sezione giuliese del Tribunale di Teramo Giovanni Cirillo, riunione che anticipò il Consiglio comunale del 29 febbraio in cui il problema venne sottoposto all’attenzione dell’Assise civica. A completamento di questa cronologia, indicativa delle attenzioni riservate alla questione, è poi da rammentare l‘incontro, il 19 aprile scorso, con il governatore Chiodi proprio al fine di ottenere da quest’ultimo la proposta di proroga da presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Per il sindaco la battaglia per la salvezza della sede giudiziaria di Giulianova non è una difesa campanilistica, né una campagna propagandistica. “Non lo è nella maniera più assoluta perché – spiega Mastromauro – la sezione distaccata di Giulianova per carico di lavoro si colloca tra le prime 30 sedi d’Italia sulle 220 complessivamente presenti. Si pensi che, nel settore civile, sono circa 2.000 le cause annue, 500 le sentenze civili, 2.500 le cause pendenti e 24 le udienze mensili. Per quanto concerne poi il penale, sono 1.000 i procedimenti all’anno, 900 le sentenze annue e 35 le udienze mensili. La soppressione della sede di Giulianova, non solo non comporterebbe risparmi significativi, ma addirittura violerebbe i principi di efficienza, economicità ed efficacia creando pertanto un forte disservizio alla macchina giudiziaria e dunque ai cittadini. Quindi – conclude il sindaco – invito i parlamentari teramani ad adoperarsi al massimo per trovare possibili soluzioni e scongiurare la soppressione di quelle sedi che, come Giulianova, presentano forti carichi di lavoro evidenziando la loro importanza sul territorio. E chiediamo la loro disponibilità a partecipare ad una assemblea pubblica sul punto, unitamente agli organi rappresentativi della classe forense”.