È quanto rende noto in una nota l’assessore alla Progettazione strategica Giacomo Agostinelli, che sottolinea soprattutto l’importo dell’opera, che verrà finanziata con circa 8 milioni di euro. Saranno recuperati i 3,3 milioni di euro messi a disposizione dalla Fondazione Tercas per la realizzazione del Teatro, a questi verranno aggiunti 2,5 milioni derivanti dalla vendita del terreno in zona Orto agrario, dietro il Santuario di Madonna delle Grazie: l’area avrà una destinazione d’uso residenziale. Circa 2,3 milioni saranno reperiti attraverso la vendita di due terreni a Piano D’Accio (vicino al centro commerciale).
“Si tratta – spiega Agostinelli – di un’area di 6700 metri quadri che il Comune aveva deciso di acquisire nel 2005 per la realizzazione del nuovo Mattatoio e che invece è rimasta per anni “dormiente”, dato che il bando per la realizzazione della struttura andò deserto. L’altro terreno, da 13500 metri quadri, rientrava invece in un accordo di programma siglato nel 2000 tra Provincia, Regione, Comune e Ateneo, per la realizzazione degli stabulari a servizio della Facoltà di Veterinaria. L’Università non ha però dato seguito a questo accordo. Quindi, nel giro di due mesi, ho organizzato diversi incontri con le parti in causa per stralciare questo terreno dall’accordo, e, in attesa del cambio di destinazione d’uso, ho commissionato una perizia giurata per la stima dei terreni, che oggi valgono molto di più: il primo, acquistato a circa 125 mila euro, è stato valutato circa 1,1 milioni di euro, il secondo, comprato per poco più di 20 milioni di vecchie lire, oggi vale 2 milioni 450 euro, cifra che il Comune dovrà dividere con la Provincia. Ringrazio il Rettore Rita Tranquilli Leali per la disponibilità dimostrata”.
Il Consiglio comunale, convocato per il 3 luglio, delibererà quindi le dismissioni e dei terreni e il cambio di destinazione d’uso: entrambi passeranno a D 5, per ospitare strutture commerciali, alberghiere, direzionali e servizi, con un indotto importante, anche in termini di occupazione. Il Comune vaglierà inoltre la possibilità di vendere i terreni o di inserirli all’interno di una sorta di accordo di programma con il privato che realizzerà l’opera. “Uno degli aspetti più importanti – conclude Agostinelli – che sottolineo con una nota di orgoglio, è quello di essere riuscito a recuperare e valorizzare dei beni che per anni sono rimasti inutilizzati. Si tratta di un valore importante, che potrà essere sfruttato per realizzare progetti utili alla collettività, anche nel caso in cui la Straferro riuscisse a portare a termine il project per il nuovo teatro”.