Torna in consiglio regionale la Riseva del Borsacchio. Martedì 19 giugno si discuterà del “riesame” della Legge di riperimetrazione dei confini della Riserva Naturale del Borsacchio approvata l’8 maggio scorso ed osservata dal Collegio Regionale per le Garanzie Statutarie.
“Sul piano procedurale si prevede – ha spiegato l’ex onorevole Pio Rapagnà – che se il Collegio per le Garanzie Statutarie ha ritenuto non conforme allo Statuto la deliberazione legislativa n. 113/5 dello scorso 8 maggio relativa alla revisione dei confini della Riserva Naturale Regionale Guidata “Borsacchio”, il Consiglio regionale nella prima seduta utile riesamina l’atto discutendo e deliberando sulle sole parti oggetto del giudizio di non conformità statutaria, sulla base del parere del Collegio ed esprime voto finale sull’intero atto. Nella stessa seduta il Consiglio, se lo ritiene, modifica gli articoli oggetto di eventuali rilievi, mentre se non intende adeguarsi, sulle corrispondenti parti della deliberazione, delibera a maggioranza assoluta. Nel corso della discussione, possono essere ascoltati per non più di cinque minuti il relatore della proposta e, per tre minuti, anche per dichiarazione di voto, un rappresentante della Giunta regionale e di ogni gruppo. Possono essere presentati solo emendamenti o proposte di modifica direttamente connessi alle parti in discussione. Comunque andrà a finire questa “tristissima” vicenda della Riserva Borsacchio, è chiaro a tutti ormai che il Consiglio regionale, la maggioranza di centrodestra e l’intero gruppo consigliare del PD, intendono procedere a tamburo battente nell’obiettivo di “riperimetrare e ridurre” il perimetro e la valenza della Riserva senza portare alcun valido e trasparente motivo di “interesse pubblico” che possa “giustificare” una simile operazione”.
Secondo Rapagnà “il consiglio regionale, se avesse ancora un qualche briciolo di orgoglio e di autonomia dovrebbe invece con un “atto di indirizzo vincolante” richiamare i soggetti attuatori della Legge istitutiva della Riserva alle loro responsabilità ed omissioni, impegnando la Giunta regionale, la Provincia di Teramo ed i comuni di Roseto e Giulianova a dare prima di tutto attuazione alla Riserva, prima di ogni eventuale modifica all’art. 69 della Legge Regionale n. 6 dell’8 febbraio 2005, ancora in vigore”.