A denunciarlo sono i consiglieri regionali dell’Idv, Cesare D’Alessandro e Carlo Costantini, i quali, in una nota, spiegano che “su sei ditte invitate a partecipare alla gara, in concreto hanno risposto una e mezza. Una è quella che ha vinto, praticamente partecipando da sola. La mezza è l’altra che, sulle sei invitate, ha deciso di partecipare, pur non avendo alcuna possibilità di presentare una proposta competitiva”.
“Non sta a noi giudicare chi ha vinto” aggiungono. “Ma sta a noi constatare e denunciare che chi si riempie la bocca tutti i giorni evocando il merito ed il mercato, non può consentire che qualcuno si aggiudichi appalti di così rilevante valore partecipando da solo. E’ una questione di dignità, prima ancora che di legalità; soprattutto in un momento di gravissima crisi economica, in cui le poche opportunità di cui dispone la pubblica amministrazione dovrebbero essere consegnate alla sola competizione del mercato ed a nessun altro metodo di selezione! Anche perché non si è trattato di un episodio, ma di una vera e propria predilezione per le gare ‘monopartecipate’, che ha contagiato anche altri enti, come ad esempio l’Arit. Il Consiglio regionale ha, infatti, appena ascoltato la risposta ad una nostra interrogazione dell’assessore Febbo, il quale ha candidamente ammesso che anche alla gara per l’hardware ed il software della Asl di Teramo, gestita dall’Arit e del valore di ben 1.400.000,00 euro, ha di nuovo partecipato una sola impresa, poi divenuta aggiudicataria dell’appalto, come non era difficile prevedere. Tutto questo, in un momento in cui le imprese presenti sul mercato si litigano anche appalti di poche migliaia di euro, può nascere solo da coincidenze?”