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Turismo ad Alba Adriatica: tra lamenti, destagionalizzazione ma anche di impegno per il bene comune

Alba Adriatica. La stagione turistica, come di consueto da qualche anno a questa parte carica di incertezze, sta lentamente entrando nel vivo, tra le prime tintarelle in spiaggia e le iniziative (per la verità diverse), proposte in maggio e giugno dagli operatori turistici (brillano quelle del Consorzio Turistico Costa dei Parchi).

Sulle dinamiche turistiche a più ampio respiro, che investono non solo la Spiaggia d’Argento, registriamo un intervento di Daniele Foglia, operatore turistico e responsabile tematico del Pdl di Alba Adriatica. Di seguito pubblichiamo la sua lettera che tocca diversi temi che meritano una riflessione.

 

La lettera

“Spesso sentiamo parlare ad Alba Adriatica di destagionalizzazione, crescita del turismo e offerta turistica competitiva. Ma al contempo risultiamo impreparati ad accogliere un sistema turistico innovativo” si legge nella lettera, “ che ci permetta di fare il famoso salto di qualità. Infatti dopo aver consegnato il turismo nelle mani di lungimiranti agenti virtuali quali Booking e Expedia i tour operator si sono concentrati su altre località (vedi Spagna e/o Grecia) che offrono un concetto di turismo globale, innovativo, diversificato, rilassante e divertente. Basta con i lamenti di buona parte degli addetti al turismo che si infrangono sulla mancanza di strategie incisive, sul trattamento spesso irriverente riservato al personale, basta con i contratti di assunzione ridicoli che deprezzano l’impegno e il lavoro di laureati e bisognosi, basta con le ore di lavoro interminabili e salari da terzo mondo. Dopo la fuga dei cervelli dall’Italia dovremo aspettarci anche la fuga di personale qualificato ?
Bilinguismo, pacchetti turistici diversificati, turismo religioso, turismo sportivo, turismo enogastronomico, assistenza totale al villeggiante, beneficiare dei nostri aeroporti, trasferimenti. Sembrano tutte idee rimaste negli appunti di qualche buon samaritano che, di tasca propria, tenta una “mission impossibile” di riqualificazione turistica. Un plauso agli operatori che si impegnano anche per il bene turistico comune e un buffetto a coloro che del lamento fanno la loro massima espressione imprenditoriale !”.