Teramo. Ferie concordate, disoccupazione e poi un bel maxi concorso: sarebbe questo il piano salva-servizi pensato dalla Provincia di Teramo, in vista della scadenza dei contratti dei lavoratori della società in house Teramo Lavoro, in scadenza il prossimo 30 giugno.
A denunciarlo è la Funzione Pubblica della Cgil, che porta allo scoperto il “disegno” emerso nel corso di un’assemblea indetta dalla stessa Provincia. Il quadro, in sostanza, è questo: dal 1 luglio rimarranno scoperti interi settori della Provincia, che non sarà in grado di garantire la continuità dei servizi finora erogati. Il sindacato, inoltre, denuncia la “assoluta mancanza di rispetto delle corrette relazioni sindacali avviate con il presidente della Provincia e con l’assessore Eva Guardiani” ed evidenzia che quella dell’interinale sia “una scelta sbagliata e scellerata perché inefficace e antieconomica. Inefficace, visti i limiti imposti dalla legge all’assunzione di personale interinale che permetterebbero di assumere poco più di venti unità. Antieconomica perché più costosa per i cittadini teramani in quanto per ogni lavoratore acquistato dall’agenzia interinale, la Provincia corrisponderà circa il 31% in più rispetto agli attuali costi e non potrà, comunque, superare il 50% della spesa sostenuta per il personale nel 2009. Di soluzioni fantasiose ne circolano tante, ma questa le batte tutte. Come farà l’ente a garantire gli attuali servizi con 90 lavoratori in meno? Ci si augura non voglia continuare in tal senso perché la FP CGIL di Teramo inoltrerà, come già annunciato, le formali denunce alla Corte dei Conti. Se solo la Teramolavoro avesse rispettato l’accordo sindacale dello scorso luglio 2011” aggiunge “in cui si prevedeva già il concorso pubblico per i servizi, oggi non si starebbe più a parlare di precari e di servizi che dal 1 luglio, come già avvenne un anno fa, non saranno garantiti dai centri all’impiego e dagli altri servizi gestiti dai 43 lavoratori a tempo determinato. Di tutto questo, qualcuno dovrà pur prendersi la responsabilità. La Teramolavoro” infine “ritarda il pagamento degli stipendi ai lavoratori dei centri per l’impiego che non vengono pagati da aprile. Quando verranno pagati questi lavoratori?”.
Secondo la Funzione Pubblica della Cgil, “la soluzione a questi problemi, risparmiando soldi pubblici e guadagnando in efficienza, esiste. Basterebbe reinternalizzare tutti i servizi alla Provincia per il tempo necessario a mettere in campo nuove procedure selettive gestite dall’ente. Per i 67 lavoratori dei centri per l’impiego l’operazione è molto semplice perché, essendo remunerati con i fondi europei, il loro costo non grava sulla spesa di personale dell’ente e c’è la capienza economica per assumere gli altri 43”.Nel frattempo giungono notizie buone sul versante della tutela dei lavoratori precari per la loro trasformazione a tempo indeterminato nelle società in house: molte sentenze cominciano a dar loro ragione e la Cgil di Teramo “non indugerà affatto a percorrere anche la strada legale oltre alle consuete forme di protesta”.
Infine, una riflessione: “ma quanti soldi ancora dovrà regalare la Provincia a soggetti esterni per avere il personale per continuare a garantire i servizi? Non bastava la Teramolavoro, ora bisogna regalare soldi anche alle agenzie di lavoro?”