“È ora che la politica abbia il coraggio di fare un passo indietro e che le competenze vengano messe al servizio della collettività – ha proseguito Verrocchio – Questo è ciò che i cittadini ci chiedono, questo è quello che noi segretari politici provinciali abbiamo il dovere di recepire. E’ arrivato il tempo di segnare una cesura netta tra le vecchie logiche spartitorie e i veri interessi dei cittadini. Il mio Pd è pronto a percorrere una nuova strada”.
Secondo la proposta del segretario del Partito Democratico, il consiglio di amministrazione del Ruzzo e il presidente della società dovranno essere scelti in base alle competenze. I candidati dovranno rispondere ad un bando di evidenza pubblica, presentando i loro curricula e i componenti del Cda saranno scelti dall’assemblea dei sindaci in base alle loro professionalità, competenze ed esperienze. “Questo non significa scegliere un governo tecnico – ha precisato Verrocchio -. La politica non abdicherà al proprio compito, ma continuerà a fare la sua parte dettando le linee di indirizzo e assumendosi la responsabilità delle scelte. I professionisti scelti, a loro volta, saranno liberi di usare le loro competenze per il bene della collettività senza guardare ai colori politici. Siamo sicuri nessuna forza politica si tirerà indietro di fronte a questa idea, perché questo è ciò che ci chiedono i cittadini – ha continuato Verrocchio – Il Ruzzo è una società pubblica molto complessa, che ha bisogno, oggi più che mai, di elevate professionalità. L’esempio del Cirsu è sotto gli occhi di tutti. Là i sindaci ebbero il coraggio di incaricare personalità di elevato spessore, e i risultati positivi del consorzio sono sotto gli occhi di tutti. Proseguiamo quindi con convinzione su questa strada”.
Secondo Verrocchio, è necessario avere il coraggio di cambiare le regole della governance delle società pubbliche. “La politica – tuona Verrocchio – deve tornare nei propri confini per meglio ascoltare le istanze delle persone. Ai professionisti e ai loro meriti deve andare il compito di gestire ciò che è nelle loro competenze. Per le cariche del Ruzzo, oltre a valutare le esperienze amministrative, potremmo pensare a figure giuridiche, economiche, ad ingegneri e, perché no, anche a rappresentanti di istanze ambientaliste, considerato che non dovra’ mai venir meno la grande attenzione rispetto alla difesa dell’acqua pubblica e dell’uso che ne facciamo. Spero inoltre che nel prossimo Cda vi sia anche una presenza femminile. Le caratteristiche dei prossimi componenti saranno comunque scelte dall’assemblea dei sindaci. Questo è il momento delle grandi sfide, e il Pd è pronto ad affrontarle”.