Teramo. La Direttiva Europea sui servizi, la cosiddetta direttiva Bolkenstein, prevede bandi ad evidenza pubblica anche per le concessioni del demanio costiero a fini turistici: una condizione che pone nell’incertezza i concessionari italiani il cui titolo rischia di perdere ogni valore. Ieri sera anche il Consiglio Provinciale di Teramo si è occupato dell’argomento grazie ad un Ordine del giorno presentato dal consigliere del Pd, Robert Verrocchio e ad un emendamento presentato dal presidente Valter Catarra su delega dell’assessore al ramo, Ezio Vannucci.
Dopo l’intervento in Consiglio di Cristiano Tomei, coordinatore nazionale dei balneatori per la Cna, e la stesura di un nuovo testo sul quale hanno concordato maggioranza e minoranza, l’assemblea ha votato all’unanimità un documento che, riconoscendo il lavoro che sia la Provincia che la Regione stanno già svolgendo per rappresentare le ragioni dei concessionari, chiede al Governo e all’Unione Europea che sia prevista una deroga alla Direttiva Servizi alle imprese turistico-ricreative concessionarie del demanio costiero. L’ordine del giorno chiede anche che sia adottata una legge di riordino normativo in materia di concessioni demaniali ad uso turistico- ricreativo che garantisca il futuro alle imprese esistenti, eviti la messa a bando ad evidenza pubblica e scongiuri la messa all’asta delle attuali concessioni. A sostegno di questa ragioni vengono richiamate la presa di posizione dell’Unione delle Province Nazionali e di quella abruzzese, la risoluzione dell’Anci e il documento consegnato il 19 aprile dalle Regioni al Comitato di coordinamento in materia di turismo della Conferenza Stato Regioni. In proposito, nell’ordine del giorno, si fa esplicito riferimento alle dichiarazioni dello stesso assessore regionale al turismo, Mauro Di dalmazio, coordinatore nazionale degli assessori regionali del Turismo: “Le Regioni sono pronte a portare avanti una interlocuzione diretta con la Comunità Europea, nel caso in cui il Governo italiano non avviasse un confronto”.
“L’approvazione della nostra mozione è un grande segnale di vicinanza ai balneatori” commenta Verrocchio. “In un momento di incertezza sul futuro di questa categoria abbiamo voluto stare al loro fianco, e siamo riusciti a far convergere su questa necessità anche il centrodestra. In base alla questa direttiva comunitaria i balneatori si troverebbero tra pochi anni con i loro lidi messi all’asta senza alcuna garanzia per gli investimenti da loro effettuati in questi anni. In un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando non si può pensare di favorire l’occupazione buttando a mare chi un lavoro già ce l’ha e lo crea attraverso l’indotto estivo. I nostri stabilimenti balneari sono una tipicità unica in Europa, e dunque l’Europa deve studiare regole perché questi vengano tutelati. Uno dei possibili rischi di questa direttiva è la discesa in campo di grandi gruppi multinazionali che metterebbero a rischio la nostra economia balneare, basata su piccole imprese a conduzione familiare che creano ricadute positive su tutto il nostro territorio. Di fronte alla Bolkenstein già molti stabilimenti hanno oggi fermato i loro investimenti, perché non sanno cosa potrà essere il loro futuro. A questo punto siamo decisi a portare la discussione di questo ordine del giorno in tutti i comuni ella costa teramana”.
“È un grande risultato, e ora ci aspettiamo che si impegnino anche le province di Pescara e Chieti”, è stato invece il commento di Cristiano Tomei. “Sono circa trecento le imprese nel teramano che oggi sono sulle spine. Quello approvato è stato un ordine del giorno importante perché rappresenta la vicinanza delle istituzioni all’economia turistica e balneare, che rappresenta il 10 per cento del nostro Pil, e lancia un forte messaggio al governo perché il governo si impegni con forza a livello comunitario”.