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Tortoreto, nuovo Prg. Papiri: modificare subito le norme “dannose”

Tortoreto. Modificare, in maniera celere in consiglio comunale, le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore, almeno in tre passaggi fondamentali.

E’ questo il concetto espresso, in una recente riunione con gli amministratori civici (di maggioranza e di opposizione) da parte del tecnico incaricato; Marco D’Annuntiis, di rivedere lo strumento urbanistico, e rilanciato da Rolando Papiri, consigliere di opposizione, alla vigilia dell’incontro pubblico che l’ente ha organizzato per domani (18 maggio) nel salone parrocchiale. “ Finalmente vengono affrontate alcune problematiche relative al Pre vigente” spiega Rolando Papiri. “ Si tratta della relazione preliminare, ma la stessa contiene i presupposti fondamentali attorno ai quali si muoverà il professionista. Ma quello che colpisce è l’analisi, in qualche modo spietata, tesa a stabilire delle responsabilità storiche: analisi fatta da un tecnico e non da un politico”. Quelle che sembrano essere alcune delle criticità dello strumento urbanistico, che andrebbero modificate immediatamente in consiglio comunale, a detta di Papiri (e dello stesso professionista), sono essenzialmente tre: le distanza tra i fabbricati, da riportare alle legislazione vigente (10 metri), e dunque senza prevedere deroghe; il riconfinamento delle zone “B” ad intervento diretto; lo scomputo della parte destinata a strade. Nella zone di convenzione con il Comune, dove il privato deve lasciare una parte del terreno al pubblico, nella quota percentuale da destinare appunti a spazi pubblici. “ Questa norme” sottolinea Papiri, che lancia chiari messaggi in ordine alle responsabilità politiche, presenti e passate, “ hanno finora penalizzato la collettività e quasi azzerato gli spazi da destinare a servizi pubblici, come strade, piazze, giardini e quant’altro possa essere utilizzato dalla collettività. Altro grosso, inevitabile problema, sarò, sempre secondo il tecnico il riequilibrio tra il tanto edificato e i pochi servizi che esistono. Questa voce va amplificata, sperando che la politica si muova in maniera veloce. Rimane molto difficile capire perché si è atteso tanto. Perché per anni, nonostante i campanelli di allarme, non ci si è accorti della saturazione urbanistica e della relativa svalutazione del territorio. Come mai le varie amministrazioni, l’attuale ha atteso 3 anni, nel tempo non sono intervenute consegnando alla storia e alla nostra memoria gravi livelli di responsabilità, visto che quello che si realizza sul territorio non può essere cancellato come fosse il segno di una matita?”.