La legislazione in materia prevede infatti due aree di intervento per la discrezionalità dei singoli comuni per le abitazioni principali le norme (provvisorie) sull’IMU prevedono un’aliquota del 4 per mille, che i Comuni possono abbassare o alzare di due punti (di fatto, quindi, dal 2 al 6 per mille) e due tipi di detrazione. Una, di 200 euro, spetta indiscriminatamente su tutti i fabbricati adibiti ad abitazione principale. L’altra è legata alla presenza in casa, come residente, di figli di età sino a 26 anni e consiste in 50 euro per ogni figlio con un massimo di 300, quindi può riguardare famiglie con al massimo sei figli.
“Siamo certi che l’amministrazione – continua il movimento politico rosetano – dimostrerà sensibilità nel richiedere questo ulteriore contributo ai cittadini, sicuramente necessario per le esangui casse comunali, ma che rischia di causare gravi problemi a far quadrare i conti in molte famiglie. In un momento di crisi economica prolungata come quello che stiamo attraversando, è doveroso chiedersi quale sia il giusto grado di contribuzione a cui devono essere chiamati i cittadini. Chiediamo inoltre che sia messa la massima attenzione a che sia verificato, nei limiti concessi alle amministrazioni comunali, che tutti i cittadini paghino il dovuto. Sacche di privilegio e impunità non sono in alcun modo nel momento in cui tutti siamo chiamati a contribuire al risanamento dei conti pubblici. A tal proposito – conclude la nota – sollecitiamo la nomina e l’entrata in funzione del Consiglio tributario che potrebbe coadiuvare in maniera efficace l’attività dell’Amministrazione nello svolgimento di tali compiti”.