Alba Adriatica, nessuna incompatibilità: assessore Marziale resta al suo posto

marziale_pieroAlba Adriatica. In consiglio comunale aveva assicurato (“se emergerà la mia incompatibilità con il ruolo, mi dimetterò da assessore un minuto dopo”), l’incompatibilità, però, non emerge e Pierluigi Marziale, assessore al turismo del Comune di Alba Adriatica resta al suo posto e, dopo aver incassato critiche e volantini delle opposizioni, passa al contrattacco.

La sortita dell’assessore al turismo poggia su un parere legale, acquisito dal Comune di Alba Adriatica e che, da un punto di vista tecnico, fa chiarezza sulla vicenda. Come è noto infatti, il caso Marziale era stato originato dall’approvazione, in consiglio comunale, di un progetto di realizzazione di una struttura ricettiva e residenziale: elaborato e curato dal punto di vista professionale dallo stesso Marziale (nella vita di tutti i giorni è geometra). “ E’ chiaro” argomenta l’assessore Marziale, “ che le dichiarazioni delle opposizioni abbiano travisato il senso dell’articolo 78, comma 3, del Testo Unico, da loro stessi evocato, che impone, ma solo all’assessore all’urbanistica, edilizia e lavori pubblici, il dovere di astenersi dallo svolgimento dell’attività professionale, nelle stesse materie delle quali ha la delega”. Questo tipo di interpretazione, della quale era stata fatta menzione in consiglio comunale, ora trova anche degli appigli dottrinali. “ La conferma” sottolinea Marziale, “ risulta da un autorevole parare legale, che richiama espressamente importanti precedenti del ministero dell’Interno, che ha definitivamente chiarito che l’assessore tenuto all’obbligo di astensione è soltanto quello preposto alle attribuzioni da espletare negli stessi settori nei quali egli svolge la propria attività libero-professionale. Siccome la mia delega riguarda il turismo, materia che nulla ha a che vedere con quelle espressamente menzionate dal legislatore, ritengo che sul piano giuridico, ma anche della mera opportunità, non vi sia alcuna ragione per la quale io non debba espletare con scrupolo ed imparzialità, come ho sempre fatto, la mia funzione di amministratore pubblico”.L’incompatibilità, dunque, sarebbe stata tale, secondo l’orientamento, solo se Marziale fosse stato investito dalle deleghe in materia di urbanistica, edilizia privata e lavori pubblici. “ La posizione della minoranza” prosegue la nota, “ oltre ad essere infondata dal punto di vista tecnico-giuridico, costituisce uno strumento di lotta politica che reputo quantomeno sleale. Tale posizione è aggravata, peraltro, dalla diffusione di alcuni volantini che travalicano quanto consentito in una normale dialettica politica ed in un corretto confronto fra le contrapposte componenti dell’assise civica. In essi si è affermato con assoluta certezza che io avrei violato la menzionata norma, così trasmettendo ai cittadini una informazione assolutamente falsa, denigratoria e diffamatoria. Naturalmente sarò costretto ad intraprendere tutte le iniziative, nessuna esclusa, necessarie alla tutela della mia immagine, anche professionale, oltre che di pubblico amministratore”.

 

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