Tortoreto. Lo spunto per una riflessione è nato da una lettera aperta di Rolando Papiri, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Tortoreto.
Una riflessione favorita dalla mancanza di uno scivolo sui nuovi marciapiedi di via Giovanni XXIII e del pasticcio che connota quella che dovrebbe essere una delle strade più importanti del Lido, soprattutto per lo sviluppo che ha conosciuto negli ultimi anni. Ragionamento che trova in parte sintonizzato anche Antonio Di Giovanni, capogruppo di maggioranza, che a sua volta avanza altri spunti utili per analizzare e magari risolvere alcune problematiche.
“Condivido pienamente con il capogruppo Papiri “la favola” dei marciapiedi e della via Giovanni XXIII”, scrive Di Giovanni, consigliere con delega alla viabilità. “ E senza continuare a scavare nel passato, perché ormai è storia vecchia e sicuramente non interessa ai cittadini lo scaricabarile di responsabilità, assicuro che intanto sarà fatto tutto’ ciò che è dovuto per correggere l’anomalia segnalata in consiglio sulla mancanza di alcune rampe disabili sul nuovo marciapiede Per quanto riguarda invece la presenza al centro del marciapiede di aiuole con delle piantumazioni si è rilevato che la larghezza residua è di 90 cm da un lato e di 115 cm dall’altro, quindi nel rispetto delle norme del codice stradale. Permane l’ostacolo creato da 4 pali di segnaletica.
La ditta esecutrice dei lavori, da noi contattata, si è detta disponibile a correggere le criticità della mancanza degli scivoli e dello spostamento dei pali di segnaletica , dicendosi altresì disposta a trovare una soluzione tecnica per cercare di recuperare altro spazio intorno alle aiuole per rendere più usufruibile il marciapiede.
Infine sulla tipologia dei materiali dei marciapiedi, è lapalissiana la mancanza di omogeneità che deriva sicuramente da una mancanza di progettualità e controllo, ma per quanto riguarda il materiale di questo nuovo marciapiede si è cercato di renderlo omogeneo almeno con il materiale presente sui marciapiedi di via Da Vinci.
Nulla toglie che l’amministrazione si deve dotare di strumenti sia urbanistici che amministrativi per far sì che non si ripetano sul territorio situazioni del genere”.