Nell’incontro, infatti, è passata la sua mozione nella quale rimanda al 6 giugno prossimo il Consiglio comunale, bocciando, invece, la richiesta che veniva dalle opposizioni, di fissare il termine dell’assise entro dieci giorni, in modo da “costringere” il primo cittadino a chiedere subito la fiducia alla maggioranza che, a quanto pare, non avrebbe ancora trovato l’accordo sulla questione Giunta.
A favore della proposta di Brucchi ha votato anche Raimondo Micheli, di Fratelli D’Italia-Alleanza Nazionale che, insieme ai consiglieri della lista Civica Al centro per Teramo (contrari), aveva messo in crisi la tenuta della maggioranza.
“Sara un Consiglio deliberativo”, assicura Brucchi, che ha spiegato anche di avere diversi impegni nel frattempo, “dove riferirò della situazione politica al Comune di Teramo, con provvedimenti che interessano davvero la città”.
Parla, invece, di ennesimo schiaffo alla città, Gianguido D’Alberto, capogruppo del Pd, che ritiene inaccettabile l’imposizione del sindaco il quale, se potesse davvero contare su una maggioranza solida, non avrebbe avuto timore di affrontare subito, così come era stato chiesto dall’opposizione, un Consiglio comunale.
“La bocciatura della nostra proposta”, commenta D’Alberto, “rappresenta l’ultimo atto di forza di una maggioranza ormai alla deriva e che non esiste più, un tentativo di prendere tempo e prolungare l’agonia di questa amministrazione. La dimostrazione di come il sindaco voglia continuare a mantenere la città senza una vera guida e senza un indirizzo politico, ostaggio com’è ancora dei capibastone centrodestra”.