Giulianova. “Il Comitato di Quartiere Annunziata, essendo formato di nuovi eletti, attualmente si può dire che sia ancora in fase di ‘rodaggio’, ma personalmente mi sono appassionato alla partecipazione popolare conoscendo e apprezzando l’attività e il lavoro che svolgevano i membri del comitato uscente e me innamorai, perché finalmente vedevo riunioni ed assemblee dei cittadini alla presenza degli amministratori comunali in cui si poteva finalmente discutere dei vari problemi della città”.
Lo ha dichiarato Antonio Fusaro, presidente del Comitato del Quartiere Annunziata, ricordando di essersi avvicinato “dando il mio piccolo contributo in tante iniziative ed oggi mi ritrovo eletto Presidente del nuovo comitato di Quartiere Annunziata e questo mi rende molto orgoglioso di poter rappresentare il Quartiere, portare avanti le istanze che ci vengono poste dai cittadini, dare voce ai più deboli. Accettiamo i consigli dei componenti del comitato uscente, ascoltiamo le lamentele dei cittadini, siamo vigili insieme ai cittadini a qualsiasi problema, ma ancora dobbiamo mettere a punto le varie fasi organizzative: i tavoli di lavoro, gli incontri con i vari enti, la gestione delle assemblee, i comunicati. E un compito gravoso e fra poco dovremmo fare il bilancio del primo anno di attività. Il quartiere lo viviamo quotidianamente: andiamo a fare la spesa nei negozi di zona , portiamo i figli a scuola (per fortuna abbiamo a disposizione plessi di asilo nido, scuola materna, scuola elementare, scuola media), frequentiamo gli uffici posti al centro commerciale e ci gloriamo di avere i parco più grande della città. Ma tutto questo ha bisogno di molte attenzioni; i cittadini ci segnalano le inadempienze circa le manutenzioni, la pulizia, la sicurezza, le attività ludiche. Il Comitato ha anche il compito di segnalare ai dirigenti comunali e gli assessori, ma questo è il compito che, ad oggi, possiamo dire più difficoltoso. Quando inoltriamo una richiesta all’Amministrazione comunale, regolarmente protocollata, non si riesce mai ad avere risposta scritta; quando va bene arriva una telefonata o un messaggio”.
Una situazione complessa per il Comitato anche perché “Questa Amministrazione comunale non ha destinato una sede di Quartiere idonea a stabilire una relazione organica con i cittadini; un ufficio comunale preposto a ricevere e seguire le istanze che vengono dai Comitati e dai cittadini. Ogni volta bisogna telefonare, scrivere, messaggiare per ricordare che si è inviata una richiesta. Dall’altra parte, il cittadino si lamenta che il comitato non si dà da fare per risolvere il problema. Si verificano anche alcune incoerenze fra i cittadini. Faccio un esempio: la manutenzione del ponte di legno sul Tordino. Si sono avute molte richieste per parlare dello stato del ponte, si è organizzata un’Assemblea con la presenza degli amministratori ma i cittadini che l’avevano richiesta non erano presenti. Qui è d’obbligo una riflessione: è vero che i componenti del Comitato sono chiamati delegati ma delegare non basta, bisogna partecipare per avallare ciò che viene chiesto”.
Fusaro si definisce “un buon combattente” e insieme al Comitato “lotteremo, parleremo, incontreremo tutti i cittadini affinché sia sempre più chiaro che quando si lotta tutti insieme per delle giuste cause la sovranità popolare avrà un senso effettivo quando non si “delegherà” più niente, tanto meno la sovranità. Perché questo è il vero senso della Repubblica democratica e pluralista scritta nella Costituzione.