Martedì scorso il consiglio regionale ha deciso l’ennesimo rinvio sulla Riserva regionale del Borsacchio. Nessuna delle proposte di legge è stata affrontata e discussa perché i consiglieri hanno deciso di ritornare di nuovo in Commissione.
WWF, Italia Nostra, Comitato per la Riserva del Borsacchio e Comitato per la difesa dei Beni Comuni, che hanno partecipato al Consiglio con una folta rappresentanza, si chiede: “sono due anni che il Consiglio regionale è impegnato a discutere sulla proposta di riperimetrare la Riserva del Borsacchio: come è possibile che il massimo organo decisionale della Regione non abbia niente di meglio da fare? Le scuse di chi vuole tagliare o cancellare la riserva sono ormai tutte saltate, a cominciare dal Contratto di quartiere dell’Annunziata a Giulianova: le previsioni di tale strumento urbanistico, essendo precedente alla nascita della Riserva stessa, potrebbero essere fatte salve o attraverso il Piano di Assetto Naturalistico o attraverso un semplice emendamento esplicativo, senza tagliare nulla dell’area protetta. Il tutto potrebbe risolversi in 30 minuti di discussione in Consiglio regionale. Identica situazione per i campeggi presenti nella Riserva: coloro che vogliono svolgere l’attività di campeggiatori non hanno nulla da temere dall’essere inclusi in un’area protetta, come dimostrano i tantissimi campeggi presenti nelle aree protette italiane. In realtà ben altri sono gli appetiti che uno dei pochi tratti liberi della costa abruzzese hanno da sempre suscitato ed è per questo che vari consiglieri regionali si prestano a proporre e sostenere una riperimetrazione priva di senso: facendo così, però, stanno bloccando l’applicazione di leggi che loro stessi hanno votato, impedendo alla Riserva del Borsacchio di superare la fase transitoria delle norme di salvaguardia e di arrivare al funzionamento degli ordinari strumenti di gestione previsti per le aree protette regionali. La responsabilità di questo ricade interamente su quei consiglieri regionali che, a distanza di sette anni dall’istituzione della Riserva, dopo 4 modifiche dell’originaria legge istitutiva e la spesa di 230mila euro per la predisposizione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva, costringono ancora il consiglio regionale ad infinite ed ingiustificabili discussioni”.
Il consigliere di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, si dichiara soddisfatto per aver bloccato “l’assalto alla Riserva del Borsacchio” e costretto “la maggioranza al confronto di merito sulla V.I.A. che vada oltre gli slogan ideologici di Confindustria. Le centinaia di emendamenti ostruzionistici – continua Acerbo – che abbiamo presentato e la mobilitazione ambientalista hanno funzionato. Ma invito tutti a non abbassare la guardia perché non siamo ancora di fronte a un ravvedimento operoso del Pdl e tantomeno delle forze centriste come FLi e Pd. Infatti già nella giornata odierna abbiamo assistito in prima commissione sulla questione cave alla convergenza del Pdl sulla proposta di legge di Rabbuffo( Fli) che prevede di neutralizzare la moratoria sulle nuove cave. E purtroppo anche su questo provvedimento i rappresentanti del Pd si sono astenuti. Non vorrei che sulle cave si determinasse la Santa alleanza Fli-Pdl-Pd che già abbiamo dovuto contrastare sulla questione del Borsacchio. E’ davvero segno della pochezza della politica regionale che invece di attuare norme approvate lo scorso 28 dicembre siano immediatamente partite iniziative legislative per cancellare le riforme. Purtroppo la politica in Abruzzo è da sempre sensibile alle lobbies. Altra cosa è il confronto doveroso con gli operatori economici”.