“L’analisi del segretario regionale del Pd” replicano “rappresenta un fulgido esempio della spregiudicatezza politica che arriva a stravolgere la realtà pur di riuscire a lanciare strali al temuto avversario. Un congresso provinciale con 7mila votanti che hanno acclamato il presidente e si sono stretti attorno a lui, che hanno approvato una risoluzione di grande apprezzamento per i risultati raggiunti e di unanime sostegno a fronte delle campagne denigratorie e diffamatorie subite, in un momento di imperante sentimento anti partitico, rappresentano indiscutibilmente uno strabiliante successo di partecipazione e testimoniano la grande affezione di un territorio ad un partito ed ad una classe dirigente costruita e cresciuta attorno alla figura di Gianni Chiodi. Evidentemente, la disabitudine a certi numeri (alle primarie del Pd a L’ Aquila hanno partecipato meno di 5mila persone) ha probabilmente dato un po’ alla testa del segretario regionale il quale, nel tentativo di colpire il presidente Chiodi, principale e persistente incubo del suo partito, arriva anche ad interpretare un confronto congressuale nello stesso partito alla stregua di una competizione elettorale tra schieramenti politici distinti. Mah, se questi sono gli argomenti politici e le lucide analisi proposte, possiamo dedicarci con assoluta tranquillità alla costruzione del partito dei moderati giacchè il Pd sembra arrivato alla fase terminale del pranzo. E cioè alla frutta! Un post scriptum: ammesso e non concesso che i confusi e temerari ragionamenti politici del segretario del Pd avessero un minimo di senso, cosa dovrebbe dire il buon Paolucci del suo segretario nazionale che ha rimediato sonore sconfitte con il proprio candidato alle primarie delle più importante città italiane? Non basterebbe, per essere coerenti, la richiesta di rimozione dall’incarico con ignominia politica. Un altro post scriptum: ma Paolucci e tutta l’ opposizione non riescono proprio ad esercitare il ruolo di opposizione con un argomento politico serio, un progetto di governo alternativo, un modello di sviluppo da proporre, essendo capaci di inseguire sempre e solo le linee e le campagne diffamatorie e denigratorie? Certo, ognuno è libero di fare opposizione come vuole, ma veramente pensate che gli abruzzesi abbiano l’ anello al naso e non sappiano distinguere tra i politicanti autoreferenziali ed improduttivi e chi, con sobrietà, capacita e spirito di servizio cerca di risolvere gli innumerevoli problemi che ci sono, lascito di un passato politico ed amministrativo deprecabile in cui i predicatori di oggi erano protagonisti consapevoli? Suvvia, sforzatevi, incontratevi, riunitevi e vedrete che uno straccio di idea riuscirete a tirarla fuori e cosi renderete un buon servigio a voi stessi ed alla comunità abruzzese”.