Roseto. La polemica sulla riserva del Borsacchio tra il Liceo Saffo (e il Preside-ambientalista Viril D’Ambrosio) e l’amministrazione comunale di Roseto non sembra essersi spenta. La Federazione della Sinistra rosetana, infatti racconta che “sul finire del consiglio comunale, in una sorta di trance il centro destra ha presentato ed approvato una risoluzione, a firma dei tre consiglieri del Pdl, per intraprendere azioni presso la prefettura ed il ministero della pubblica istruzione, nei confronti del preside e dei docenti del Liceo Saffo di Roseto. La colpa attribuita è l’aver difeso, in una assemblea d’istituto nella quale erano presenti sindaco di Roseto e consiglieri regionali, la Riserva Naturale Borsacchio”.
Il portavoce della Fds, Marco Borgatti, aggiunge che tale “risoluzione parla di politicizzazione dell’assemblea e manipolazioni da parte dei docenti. I ragazzi e le ragazze di un liceo hanno forse l’unica colpa di non avere la malizia di capire il perché una classe politica si ostini ad impedire la nascita effettiva di una riserva naturale. Forse hanno la colpa di non comprendere i motivi che spingono una certa dirigenza a far scelte che contrastano con l’interesse di una popolazione e con la tutela del primo bene comune: l’ambiente. Probabilmente non comprendono perché il cemento sia così importante nella politica e come detti le linee di una amministrazione”.
La Federazione della Sinistra si schiera a difesa del Liceo rosetano e i suoi studenti: “se dobbiamo scegliere di appoggiare noti costruttori o dei ragazzi che sognano una città diversa dove l’ambiente sia rispettato e valorizzato come risorsa per lo sviluppo, scegliamo decisamente la seconda strada. Incoraggiamo i giovani del liceo Saffo, i docenti ed il Preside dell’istituto ad andare avanti nella loro battaglia e non farsi intimorire da chi vede nella forza dei giovani e nella loro determinazione un pericolo. E’ un atto senza precedenti nel nostro comune , segno di una forte tensione nell’amministrazione che , non sapendo più come argomentare la sua scelta di ritagliare la Riserva, cerca di intimorire chi lotta per una città diversa. I giovani hanno forse la voglia di sperare in una Roseto dove il verde delle colline e l’azzurro del mare siano i colori del futuro. Noi – conclude Borgatti – scegliamo di sognare con loro e lotteremo al loro fianco”.