Le esternazioni del vicesindaco Daniele Laurenzi, che si è rammaricato per l’astensione del gruppo del Pd in consiglio comunale, ovviamente, hanno prodotto una reazione, anche circostanziata nelle argomentazioni, da parte di Giuliano Di Flavio, capogruppo nell’assise civica di Nereto Democratica. “Per prima cosa, la mozione presentata dal PdL”, si legge nella nota, “ ha rappresentato la dichiarazione del fallimento di questa Amministrazione proprio sul tema della sicurezza: infatti, a tre anni dal loro insediamento, il gruppo consiliare del PdL ricorda al sindaco ed alla sua giunta che nulla è stato fatto per difendere i cittadini. E il vicesindaco non può non ricordare che proprio al tema della sicurezza, la lista dell’allora candidato sindaco Minora, aveva riservato grande attenzione, raccogliendo anche consenso. E quali risultati hanno raggiunto? Nessuno: l’amministrazione ha sbandierato il posizionamento di telecamere che però dopo un anno ancora non funzionano; nessun investimento sul sociale è stato fatto; non è stata proposta alcuna iniziativa di sensibilizzazione sulla sicurezza e sull’integrazione; nulla per il recupero dei giovani con disagio; mai un coinvolgimento della popolazione scolastica per sensibilizzare i ragazzi su questo tema; neanche la consulta degli immigrati da loro proposta è stata nominata. Un completo fallimento che oggi l’Amministrazione Minora vuole mascherare cercando di elencare risultati inesistenti ed alzando inutili polveroni contro la minoranza. Al Vicesindaco evidenziamo che dopo tre anni rasenta il ridicolo impegnare il Sindaco e la Giunta nel porre in essere azioni che già avrebbero dovuto dare i primi risultati. E rispediamo al mittente il suo dispiacere provato per il voto di astensione del nostro gruppo alla mozione: dispiaciuti siamo noi per l’atteggiamento sordo e arrogante di questa Amministrazione nei confronti di qualsiasi suggerimento arrivi dalla minoranza. Le mozioni presentate in Consiglio le votiamo se sono da noi condivise e se possiamo partecipare alla loro stesura; quando, invece, ci si impone di votare dei documenti blindati e immodificabili (e non è la prima volta che accade) allora sappia il Vicesindaco che dal nostro gruppo avrà solo voti di astensione o contrari. Se l’Amministrazione Minora aveva a cuore il voto unanime dell’intero Consiglio Comunale perché non ha accettato la nostra proposta (avanzata insieme al Consigliere Giansante) di poter modificare alcuni contenuti della mozione? Perché proprio il Vicesindaco ha risposto che la mozione era quella e così andava votata? Dice bene il Vicesindaco che “la mozione, al di là di chi la propone, o la si condivide o no”: infatti, facendo tesoro di questo insegnamento abbiamo deciso di astenerci perché il voto a scatola chiusa lo lasciamo a chi crede che il nostro gruppo politico sia composto da persone pronte a dire sempre “si” al padrone di turno”.