Roseto. “Quasi un anno è trascorso da quando l’amministrazione di centro destra si è insediata a capo del comune di Roseto Degli Abruzzi e, in questi mesi, abbiamo atteso il cambiamento nei modi e nei costi del governo di città che Pavone e i suoi sostenitori avevano messo al centro della loro campagna elettorale”.
Lo ha scritto in una nota il circolo di Sinistra e Libertà rosetano, aggiungendo che “a distanza di 9 mesi non vediamo ancora alcuna seria inversione di tendenza rispetto al precedente governo. Questo, in primo luogo, vale per i costi della politica: è inaccettabile che in tempi di crisi economica, con famiglie al limite della sussistenza, non si prendano decisioni ferme riguardo a sprechi e privilegi politici. Il sindaco stesso dovrebbe essere il primo a dare l’esempio con la riduzione drastica del suo staff. Vorremmo chiedere al Primo Cittadino inoltre di illustrare bene, a noi cittadini, il destino della multa che il Comune di Roseto degli Abruzzi è stato condannato a pagare per la questione dell’assegnazione dello smaltimento rifiuti. La multa peserà su tutti noi? Nuovamente pagheranno i cittadini disfunzioni che dipendono essenzialmente da una cattiva gestione politica? E oltre questo, perché anche Pavone ritarda la raccolta differenziata? Abituati al temporeggiare della passata amministrazione in merito all’argomento, avevamo pensato che il cambiamento del centro destra passasse anche per la soluzione di questo oramai antico dilemma. Quando sarà possibile mettere in piedi una raccolta differenziata porta a porta, avendo a disposizione, tra l’altro, operatori già formati e in attesa di chiamata? Ci sembra questo un altro tangibile segno di continuità con le politiche che Pavone diceva di voler superare. Come cittadini continuiamo a pagare una tassa onerosa e massacrante senza ottenere un servizio in cambio. E allora dove vanno a finire i soldi dei contribuenti? A tappare forse i buchi lasciati in eredità dalla vecchia amministrazione? Ricordiamo al nostro smemorato sindaco che durante la campagna elettorale si è presentato come l’uomo che avrebbe risollevato i destini del nostro comune, riuscendo a dimenticare di essere stato lui l’assessore al bilancio per quasi 9 anni! Ma in quanto a memoria corta Pavone riesce a sorprenderci anche sul tema della vendita della Farmacia comunale, tanto sostenuta e amata dal suo partito fino a qualche settimana fa. Privare i cittadini di un bene comune presente e attivo sul territorio, da cui il Comune trae anche degli utili (fatto più unico che raro nell’epoca dello spreco generalizzato) se da un lato risulta una scelta sbagliatissima sotto il profilo economico, dall’altro dimostra la miopia di una giunta incapace di discernere tra cosa ha realmente valore per una comunità e cosa non ne ha”.