Lo scrive in una nota il Cittadino Governante che punta ad “un’opera di smascheramento”, sottolineando come “gli amministratori vogliono convincere i cittadini che stanno promuovendo la partecipazione e che li renderanno protagonisti di chissà quale mirabolante esperienza nel poter scegliere cosa vendere e cioè di quali beni si dovrà privare la città per fronteggiare una grave crisi finanziaria comunale di cui poco si fa sapere salvo che è si generata sempre per colpe attribuibili ad altri. Obiettiamo, intanto, che le modalità messe in campo sono molto opinabili come strumenti di effettiva partecipazione democratica e lo sono ancora di più se si considera che esse si calano in una realtà di disinformazione: l’opinione pubblica giuliese, generalmente, viene tenuta all’oscuro dei fatti più importanti. Il sondaggio deliberativo, in assenza di una corretta e completa informazione e di un più ampio contesto di democrazia partecipativa, ha più che altro il sapore della propaganda finalizzata a creare l’illusione della partecipazione e della scelta. Ma a sceglier cosa? I cittadini devono scegliere quale penalizzazione vogliono infliggersi senza sapere perché devono farlo e chi li ha messi nelle condizioni di dover subire penalizzazioni”. Seconda l’associazione di cultura politica giuliese “la verita è che gli amministratori prima hanno creato l’eccessivo indebitamento del Comune ed ora ricorrono ai cittadini – facendogli credere che contano davvero – per farsi indicare quali gioielli di famiglia vendere: il danno oltre la beffa. Ma la cittadinanza giuliese non merita più di rispetto da parte della classe dirigente? Si abbia il coraggio di mettere a fuoco, invece, tutte le criticità derivanti dalla pessima gestione del Bilancio comunale di cui da anni è responsabile l’amministrazione comunale: dalle mancate entrate spettanti alla spesa eccessiva e a volte ingiustificata; dalle opere pubbliche inutili o malfatte allo sperpero di denaro pubblico nella gestione dei rifiuti e nei mille rivoli della spesa irrazionale e clientelare. Solo dopo la piena conoscenza di tutto ciò, i cittadini potrebbero indicare, consapevolmente, le strade per far quadrare i conti”.
Il Cittadino Governante teme che il sondaggio deliberativo possa essere “una scaltra e demagogica mossa per crearsi gli alibi prima delle dolorose scelte che l’amministrazione ha in mente di far subire alla città. Se la Giunta volesse veramente la partecipazione dovrebbe, innanzitutto, avere pieno rispetto del massimo consesso civico eletto dai cittadini giuliesi: il consiglio comunale. In quella sede, invece, l’amministrazione tutto fa tranne che concedere ai consiglieri il tempo sufficiente per conoscere bene i punti da discutere o ascoltare le infinite proposte costruttive che vengono presentate. E poi chi governa, se ha a cuore la partecipazione consapevole, dovrebbe promuovere il Bilancio Partecipato ed il Bilancio Sociale possibilmente con i consigli di Quartiere funzionanti. Ma finora in questa città gli unici che l’hanno fatto siamo stati noi del Cittadino Governante in una folta assemblea al Kursaal qualche mese fa. E lì, come in Consiglio, abbiamo dimostrato che per rimettere in equilibrio il Bilancio altre strade sono possibili, non penalizzanti per i cittadini giuliesi. Mentre dell’amministrazione ricordiamo solo che, oltre un anno fa, dopo roboanti annunci sulla convocazione dei cittadini per eleggere i consigli di quartiere tutto fu ritirato in fretta e furia e rimesso in naftalina”.