Atri. “Torniamo per l’ennesima volta a parlare del Consorzio Piomba Fino con la speranza che finalmente gli Enti interessati, in particolare i comuni di Atri, Pineto e Silvi, possano contribuire a far luce su aspetti meritevoli di approfondimento. Ritorniamo innanzitutto a parlare delle indennità dovute o meno al C.d.A., questione molto importante perché nonostante le dichiarazioni fatte pubblicamente dal Presidente dell’Assemblea dei Sindaci al momento dell’insediamento dell’ultimo C.s.A. nel corso del 2012 circa la gratuità degli incarichi, negli ultimi anni si sono assunte al contrario decisioni opposte e finalizzate al pagamento e riconoscimento dei relativi compensi”.
Lo ha denunciato il Movimento civico Atri non si tocca, spiegando che “al riguardo si è precisato che il Consorzio è un’azienda speciale e che essendo configurato come tale sia tenuto a corrispondere le indennità di funzione ai componenti dei propri organi esecutivi, peccato che varie sezioni regionali della Corte dei Conti non la pensino allo stesso modo ed in molti pareri hanno confermato l’assoluta gratuità degli incarichi, in ultimo è intervenuto il parere della Corte dei Conti del Veneto (Parere 1/2017) che ha ribadito il divieto di corrispondere indennità ai membri del C.d.A. anche dei Consorzi Azienda come il Piomba Fino. I sindaci lo sanno questo? Vorranno finalmente richiedere un parere alla Corte dei Conti Abruzzo? Per quale motivo i soldi pubblici che confluiscono annualmente al Consorzio (quote annualmente pagate dai Comuni consorziati) dovrebbero coprire spese non dovute? Sui rimborsi spese richiesti dagli ex componenti del C.d.A. (solo il Presidente dell’ex C.d.A. per l’anno 2014 ha richiesto la somma di euro 4500 per rimborsi spese e circa euro 5000 per 10 mesi del 2016) inoltre, siamo sicuri che debbono essere applicate le tabelle ACI? Oppure il rimborso chilometrico deve essere pari ad 1/5 del costo della benzina verde come previsto dall’art. 77 bis della Legge 133/08? La differenza e’ che in base alle tabelle ACI il rimborso richiesto sarebbe pari al doppio di quanto dovuto rispetto al rimborso calcolato in base al costo della benzina. Ai Sindaci dei Comuni consorziati interessa questo? Il Sindaco di Atri che ha incensato in passato la gestione del Consorzio, forse dovrebbe verificare anche questi aspetti prima di giungere a giudizi affrettati. L’ex C.d.A. poi dovrebbe spiegare come mai dopo aver nominato come Direttore del Consorzio l’Ingegner Frattura, ed averlo prorogato con delibera del 19 Settembre fino al 31/12/2016, abbia 4 giorni dopo e precisamente il 23 Settembre prorogato con una nuova delibera l’incarico allo stesso Direttore fino al 31 Marzo del 2017!E come mai la delibera del 23 settembre è stata pubblicata nell’Albo Pretorio solo a gennaio 2017? Poteva il C.d.A. fare questa delibera in regime di prorogatio? Che finalità aveva quella delibera? E soprattutto siamo sicuri che il C.d.A. non fosse già decaduto il 23 settembre, visto che Frattura in un’altra delibera afferma che il C.d.A. entrò in carica l’8 agosto del 2012 e che pertanto la prorogatio avrebbe dovuto terminare il giorno 21 o 22 settembre del 2016? Interessa tutto questo ai Sindaci oppure no? Come mai il Commissario Italiani, in ultimo, il 13 gennaio 2017 ha nominato l’ingegnere Frattura come Direttore Tecnico fino al 30 giugno 2017 inquadrandolo al livello Q (Quadri)? Quale compenso spetta ora all’Ingegnere? E per caso questa delibera comporterebbe un aumento del compenso anche per il Commissario Straordinario del Consorzio?”
Tanti interrogativi per i quali il Movimento chiede ai Sindaci dei Comuni consorziati di attivarsi al fine di fare definitiva chiarezza nel rispetto dei propri cittadini che con il pagamento delle loro tasse contribuiscono al funzionamento di un Consorzio che “presenta tanti aspetti poco chiari e meritevoli di essere definiti. Ricordiamo ai Sindaci che i cittadini stanno ancora pagando i debiti gestionali di tale Consorzio, che influiscono sulle tariffe Tari molto alte e divenute sempre più insostenibili. Non ci possiamo rallegrare del fatto che da oggi in poi il Consorzio non dovrebbe essere più in perdita perché tale risultato è stato raggiunto solo grazie all’apertura di una nuova discarica, che paradossalmente non dà alcun beneficio ai Comuni consorziati visto che non conferiscono rifiuti in tale sito ( le tariffe previste per il conferimento sono più alte per i consorziati rispetto agli altri soggetti esterni) ma crea solo problemi all’ambiente e soprattutto ai cittadini che abitano nelle vicinanze e che ormai vivono da anni una situazione intollerabile e pericolosa per la loro salute”.
Atri non si tocca lancia un appello a Verrocchio. “molto critico in passato nei confronti della gestione del Consorzio ma che ultimamente sembra aver perso la parola forse per le scelte relative al Consorzio del proprio leader politico D’Alfonso”, e a Comignani, “l’unico che sembra raccogliere e portare avanti le nostre argomentazioni al riguardo” e ad Astolfi, “che deve trovare il coraggio di dire basta a questa gestione) chiediamo di fare finalmente chiarezza, attivando tutte le procedure possibili e di non abbassare la testa perché altrimenti i cittadini non capirebbero!”, concludono.