Insieme per l’ospedale: D’Alfonso e la Asl a Giulianova nella sede del PD

Giulianova. Mentre in città continua la campagna comune in difesa dell’ospedale, si è svolta, nella serata di ieri, la riunione programmata con il governatore della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e la delegazione del Partito Democratico di Giulianova, composta dal segretario cittadino Gabriele Filipponi, il capogruppo Federica Vasanella, il Presidente del Consiglio Jurghens Cartone, la consigliera Adalberta Chiodi, le segretarie di circolo Nadia Ranalli e Ana Marà, in merito alla questione della sanità giuliese.

Il presidente D’Alfonso, dopo aver ascoltato attentamente le istanze proposte dal PD e averle ritenute tecnicamente documentate, ha innanzitutto garantito che il nosocomio giuliese non chiuderà, ma verrà rilanciato e valorizzato. Inoltre ha assunto l’impegno di tornare a Giulianova, nella sede del Partito, in via di Vittorio il prossimo 29 aprile alle ore 16.00, per assicurare che il servizio sanitario non indietreggerà entrando nel merito delle singole questioni e richieste. All’appuntamento parteciperanno anche l’assessore alla sanità Paolucci, il manager ASL Fagnano, il direttore ASR Alfonso Mascitelli, il Direttore dipartimento per la salute Angelo Muraglia.

“Con la costruzione dell’ospedale unico quello di Giulianova sarà chiuso”.

E’ il commento del Cittadino Governante che annuncia di aver costituito il Gruppo Facebook pubblico aperto a tutti ‘Insieme per l’ospedale a Giulianova’ “in quanto solamente con una forte mobilitazione riusciremo a sconfiggere un simile disegno e a far avanzare proposte più razionali e responsabili per la tutela della salute dei cittadini di tutta la provincia. Aderiamo, partecipiamo con proposte per rendere incisiva la battaglia, e diffondiamo l’iniziativa”.

“Ormai è chiaro. Notizie, dichiarazioni e atti formali della ASL confermano – spiega l’associazione- quanto diciamo da tempo: fra 5 anni l’ospedale di Giulianova sarà chiuso, e nel frattempo ci sarà un progressivo ulteriore ridimensionamento dei reparti e dei servizi. Nella nostra provincia la Regione e la ASL intendono costruire, con ogni probabilità a Teramo, un ospedale unico di 600 posti letto e chiudere gli ospedali esistenti a Giulianova, Atri e Teramo. Stranamente però rimarrà aperto l’ospedale di base di Sant’Omero. Un simile riordino della rete ospedaliera provinciale penalizzerebbe fortemente l’assistenza sanitaria pubblica per le patologie acute dei 310.000 abitanti residenti nella provincia e delle decine di migliaia di turisti che, ogni estate, trascorrono le vacanze nei sette comuni della costa teramana”.

Per il Cittadino Governante i posti letto non sarebbero sufficienti: “Non verrebbe nemmeno rispettato il già restrittivo parametro dei 3 posti letto per acuti per 1000 abitanti previsto dal Decreto Lorenzin (in Germania i posti letto ospedalieri totali sono 8,3 per mille abitanti, in Francia sono 6,6). In base alla popolazione residente nella provincia di Teramo avremmo diritto, per legge, a 933 posti letto. Se ne prevedono solo 730 (600 nel cosiddetto ospedale unico + 130 nell’ospedale di S.Omero), ne mancano quindi 203! Siccome la legge consente l’apertura di ospedali di 1° livello per bacino di utenza tra i 150.000 abitanti e i 300.000 abitanti, noi riteniamo che sia razionale passare dai 4 presidi ospedalieri attuali a 2, ma ambedue di primo livello e con un totale di 933 posti letto per acuti”.

Per l’associazione giuliese “l’ubicazione dei due ospedali non sarebbero più logiche più nel vasto e variegato territorio provinciale che va dal Gran Sasso al mar Adriatico, considerato anche che la popolazione dei comuni costieri è di 120.000 abitanti circa a cui si aggiungono le centinaia di migliaia di turisti estivi. Ci sembra razionale, invece, che essi siano ubicati uno all’interno, a Teramo in quanto capoluogo e città più popolosa della provincia, l’altro sulla costa. E sulla costa, la località più vocata ad ospitare uno dei due ospedali di 1° livello ci sembra Giulianova: per la sua posizione geografica baricentrica tra Martinsicuro e Silvi, per i suoi collegamenti ferroviari, autostradali, stradali e marittimi, per il trovarsi nella zona a minor rischio sismico, e perché è facilmente raggiungibile in caso di forti nevicate. Tutte insieme queste strategiche caratteristiche presenti a Giulianova non le ritroviamo né a Sant’Omero né ad Atri. Non sappiamo se chi governa la sanità vuole creare i presupposti nel teramano per l’apertura di una clinica privata per poi convenzionarla e se S.Omero conserva il suo ospedale perché potenti politici hanno lì la loro base elettorale; noi sappiamo, però, che queste non sono le scelte migliori per una rete ospedaliera di qualità, sicura, sostenibile, e facilmente raggiungibile da ogni angolo del territorio provinciale. La provincia di Teramo – conclude Il Cittadino Governante – ha bisogno di due ospedali di primo livello. Se saremo tanti dovranno ascoltarci. Ampliamo il più possibile il Gruppo Facebook e partecipiamo alle iniziative che verranno organizzate”.

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