Tortoreto. Due riflessioni, una sul piano morale, l’altra relativa all’organizzazione del sistema burocratico ed amministrativo degli enti pubblici. Sono gli argomenti usati dall’associazione Tortoreto Merita per analizzare la vicenda accaduta nei giorni scorsi al Comune di Tortoreto (funzionario indagato per peculato) e che continuerà, ancora per molto, a monopolizzare le discussioni a livello cittadino.
“Scegliamo di non scendere nei dettagli” si legge in una nota dell’associazione, “ e di non giudicare il fatto specifico poiché sarà compito della magistratura indagare sulla vicenda per accertarne la verità giudiziaria, ma solo il sospetto o la possibilità che un funzionario pubblico possa riuscire ad avere accesso al denaro pubblico per farne un uso privato deve far riflettere tutti sul concetto di legalità nell’ambito degli enti pubblici e sulla debolezza del sistema burocratico odierno. Non intendiamo erigerci a professori ed esporre una lezione di diritto, ma il nostro obiettivo è quello di smuovere le coscienze di tutti riguardo un principio che abbiamo indicato nella nostra Carta dei Valori e che esige poche spiegazioni: il rispetto della legge”. Vicenda, questa, che a prescindere dal suo epilogo, impone all’ente di attivare una serie di accorgimenti a tutela della comunità. “ Ci chiediamo come sia possibile prelevare una somma di denaro così ingente”, si legge, “dalle casse comunali come se fosse un “bancomat” ad uso personale. Se venisse confermato, speriamo che l’episodio resti un caso isolato e che non costituisca un modus operandi consolidato nell’ambito amministrativo perché confidiamo nell’onestà e nell’integrità morale dei dipendenti comunali. Consapevoli che la politica sia fondata principalmente su proposte e critiche costruttive, non vogliamo puntare il dito contro nessuno. Invitiamo, pertanto, l’amministrazione comunale a valutare e chiarire lo stato economico dell’ente e ad attivare degli strumenti tecnici di maggior controllo per il bene della comunità”.