Alba Adriatica, politica e veleni: duro l’affondo del segretario del Pd
Alba Adriatica. “Atti di eversione politica nei confronti di chi, ogni giorno, con trasparenza ed onestà, cerca di onorare il compito che la popolazione gli ha affidato”. Si accende lo scontro politico sui volantini e sugli accostamenti avanzati da gruppi della sinistra (Sel e Sinistra per Alba). Le accuse di natura politica, in qualche modo ricadute su chi amministra la cittadina, hanno prodotto reazioni forti, anche nei toni. Prima il sindaco Franchino Giovannelli, poi Tiziano Cimini, coordinatore del Pd di Alba Adriatica, che non usa tanti giri di parole. “ Comprendo che la sconfitta elettorale del 2008 possa bruciare ancora” scrive Cimini nella nota. “ Già allora il fine ultimo della lista Alba Libera, composta da elementi che oggi, in gran numero, sono dirigenti di Sel e Sinistra per Alba, era quello di danneggiare il Pd e gli alleati del centrosinistra a vantaggio della destra. Purtroppo il tentativo è andato a vuoto, ma il dente avvelenato resta”. L’affondo di natura politica, infatti, altro non è una reazione alle esternazioni dei due gruppi dopo l’accostamento tra i volantini sul caso Di Felice e l’atto vandalico subito da Raffaele Di Biagio. “Associare un portone forzato ad un atto intimidatorio dell’amministrazione nei confronti di Di Biagio”, prosegue il segretario del Pd, “ è un teorema grave ed estremamente pericoloso. Invito i cittadini di Alba Adriatica ad isolare queste frange di facinorosi che poco hanno a che fare con il pensiero di sinistra e con il bene comune. Penso che sulla gravità di certe affermazioni toccherà alla magistratura fare chiarezza”.