“Mantenere alta l’attenzione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera teramana soprattutto dopo che, con la bocciatura della risoluzione del M5S sul tema, è lampante la volontà di questo Governo regionale a guida PD di ridurre al lumicino la sanità della provincia”.
Il progetto del Movimento 5 Stelle prevedeva la realizzazione di un DEA di secondo livello nell’area Teramo-L’Aquila, analogamente a quanto proposto per Pescara e Chieti, un nuovo presidio di I livello a Giulianova e, oltre a Sant’Omero che è già ospedale di base, un percorso di riqualificazione e valorizzazione del San Liberatore di Atri.
“Una sanità efficace ed efficiente – ha proseguito Mercante – passa necessariamente dalla creazione di poli di eccellenza e dalla facilità e stessa possibilità di accesso per tutti gli utenti, che in definitiva vuol dire equidistanza temporale. Proprio per questo occorre superare i campanilismi che stanno oggi, all’interno dello stesso PD, paralizzando il percorso di riorganizzazione e scegliere la strada più razionale e logica in considerazione della geografia e della densità della nostra provincia. E’ giunto, quindi, il momento che il PD la smetta di gettare fumo negli occhi e renda chiaro qual è il vero intento sulla sanità teramana e quale ruolo si voglia dare veramente ai presidi ospedalieri della nostra provincia. E Monticelli, completamente sottomesso ai voleri dei colleghi Mariani e Pepe, la smetta di tirare in ballo l’ospedale di Atri dal momento che proprio lui è stato uno degli artefici della chiusura del Punto Nascita. Un dignitoso silenzio – ha concluso Mercante – visto che le sedute di Consiglio sono pubbliche e che tutti hanno potuto assistere alla penosa opera di mutismo del Consigliere ex-sindaco di Pineto a sua insaputa, in questo caso sarebbe stato meglio, perché alla fine restano i fatti e la medaglia al petto non gliela toglierà nessuno”.