La prima riguarda “un’alternativa di risoluzione dell’annoso problema del nostro Cineteatro Acquaviva, ormai luogo fantasma vittima delle pastoie burocratiche”, spiega Filipponi.
Nella seconda mozione il Movimento 5 Stelle ha sostenuto “una battaglia fondamentale: la trasparenza sulla formazione del Bilancio comunale; per molti una sorta di testo ‘esoterico’, misterioso. Una speranza in più nel comprendere le scelte e non scelte dell’amministrazione comunale, con il sogno, un giorno, di creare il Bilancio Partecipativo (ossia la possibilità di accantonare somme eccedenti e dare facoltà alla cittadinanza, democrazia diretta, di indirizzare queste somme per il bene comune)”.
Per Filipponi “i due punti sono, comunque, collegati e riguardano, il primo indirettamente, la famosa questione degli scomputi da oneri di urbanizzazione (quando un’amministrazione decide in accordo con l’imprenditore che la Bucalossi venga destinata ad altre opere pubbliche: il cinema ne è l’esempio)”.
E la mozione del M5S “impegna il comune, entro 60 giorni, ad inserire in bilancio le somme a credito dovute da alcuni imprenditori locali, cosa che, prima, era praticamente impossibile sapere di quanto fossero gli importi”.