“Per l’ennesima volta abbiamo dovuto constatare la condotta di membri della maggioranza che pur di cercare (seppur maldestramente) di nascondere la palese incapacità dei membri della Giunta, giungono ad offendere noi consiglieri di opposizione e quindi, le migliaia di cittadini che rappresentiamo”, così esordiscono i consiglieri di Impegno è Sviluppo Assogna, Di Pietrantonio e Savini.
“Rammentiamo, invero, che tutti i consiglieri che siedono sui banchi dell’opposizione rappresentano oltre il 56% della popolazione pinetese, che nel 2014 si è recata alle urne per esprimere il proprio consenso alle elezioni comunali, anche in ragione di ciò (ma non solo) esigiamo rispetto da parte della maggioranza. Anche ieri si è consumata una spiacevole pagina per la democrazia pinetese, quando alle domande legittime e molto chiare di noi consiglieri di opposizione su alcune voci poste in bilancio in tema di costi dello smaltimento dei rifiuti, ci siamo sentiti rispondere dall’Assessore di riferimento, Laura Traini, e dal Presidente del Consiglio che le nostre domande erano incomprensibili, che avremmo dovuto leggere gli atti prima di venire in Consiglio Comunale ed altre dichiarazioni divenute ormai il leitmotiv per mal celare la assoluta impreparazione ed incapacità dei membri della Giunta nei settori di rispettiva competenza. Infatti, ogni Assessore dovrebbe presentarsi in Consiglio comunale preparato e ben disposto a rispondere alle legittime istanze dei consiglieri comunali (che poi sono quelle dei cittadini), soprattutto dinanzi a domande ‘elementari’ come quelle poste nell’assise di ieri all’Assessore all’Ambiente, nelle quasi si chiedeva di esplicare quale fosse l’incidenza dei singoli costi sulla spesa complessivamente indicata. Ed invece, l’Assessore di cui sopra tra l’imbarazzo generale ha iniziato ad inveire contro i consiglieri di opposizione, cercando di mascherare la propria impreparazione ed inadeguatezza dietro i nostri supposti tentativi di fare pura e spiccia demagogia. Ammesso che l’Assessore sappia cosa significhi fare demagogia, le consigliamo di approfondire maggiormente le questioni afferenti il suo assessorato, perché quei denari che gestisce (ad esempio nell’ambito rifiuti urbani) non piovono dal cielo, ma provengono dai sacrifici dei nostri concittadini, cui l’amministrazione comunale chiede sempre maggiori sforzi a fronte di servizi a dir poco risibili. Il tutto condito dal comportamento del Presidente del Consiglio, dimentico della sua figura di garante dei diritti di tutti i consiglieri comunali e del buon funzionamento delle adunanze, che si erge ormai da anni a ‘tuttologo’ e luminare di ogni settore amministrativo e a difensore d’ufficio degli assessori, sempre al fine di celarne l’ormai straripante incapacità”.
Santino Ferretti (M5S) spiega che si stava discutendo “di un capitolo che incide per circa un terzo sulle entrate correnti, 3,6 milioni di euro per l’esattezza, che ha subito un aumento del 25% negli ultimi due anni. L’assessore, anziché dare risposta alle nostre domande ha fatto affermazioni di una gravità inaudita del tipo: dovevi farle alla riunione dei capigruppo queste domande o agli uffici. Senza neanche rendersi conto che se la delibera viene votata dal Consiglio comunale, la competenza, necessariamente è del Consiglio comunale stesso. Insomma, abbiamo assessori che non conoscono le regole elementari del governare e, cosa vergognosa, non conoscono gli atti che loro stessi portano all’esame del Consiglio comunale. Il presidente del Consiglio comunale, che rappresenta oramai solo se stesso, dall’alto della sua presunta saccenza, cercando di nascondere la evidente inadeguatezza della Giunta, senza conoscere nei fatti le cose, ha impedito alle opposizioni di rappresentare le proprie argomentazioni e di porre le proprie domande, le stesse domande che tutti i cittadini vorrebbero porre. Ci ha definito incompetenti ed ha definito le nostre domande incomprensibili, domande basate, invece, sulle loro affermazioni contenute nelle delibere. Si è poi arrampicato sulla scusa del capitolato e sulla gara d’appalto per la gestione del servizio dei rifiuti fatto nel 2013. Ma lui dov’era nel 2013? Secondo voi il capitolato è venuto da Marte?”
Marta Illuminati del Gruppo Pineto Partecipattiva ha ricordato anche che “in questi anni la tariffa sulla differenziata è aumentata di anno in anno, mentre nessuna azione è stata messa in campo per abbassare i costi ottimizzando le strategie. Noi di Pinetopartecipattiva siamo per la tariffa puntuale dei rifiuti, e cioè per il pagamento secondo il consumo dell’utente, questa modalità è stata sbandierata dai nostri amministratori nell’ambito dell’iniziativa di Legambiente: Comuni Ricicloni, e mai applicata. Per noi uno dei modi per abbattere i costi potrebbe essere quella del compost aggio domestico oggetto di una mozione proposta mesi fa da M5S e approvata dalla maggioranza stessa). Per l’umido esistono anche dei compattatori al costo di sessanta mila euro e, in tal modo, risparmieremmo sul trasporto che invece viene trasferito fuori regione. Esistono anche dei compattatori per plastica e lattine dove i cittadini possono portare i rifiuti e accumulare punti attraverso un codice a barre, così da usufruire sconti sul pagamento della tariffa. Inoltre ci interesserebbe sapere come viene gestito il personale e le remunerazioni degli operai, vista la somma di appalto elevata della ditta AM Consorzio. Ci siamo chiesti anche se l’organico delle persone previste venga mantenuto e se lo stesso venga impiegato per effettuare le mansioni pattuite. Dato che il mondo cooperativistico come è l’azienda che gestisce l’appalto di questo lavoro usurante, ha lo scopo mutualistico di divisione del reddito e non di fare profitti, garantendo giusti contratti secondo le categorie nazionali. La cosa grave è che le stesse domande le abbiamo poste alla maggioranza senza avere risposta, anzi ci è stato detto che non è’ compito loro controllare l’operato dell’AM Consorzio. Strana risposta per un’Amministrazione che si definisce di centro sinistra, la cui vocazione dovrebbe essere quella della difesa dei lavoratori”.
Una levata di scudi di tutta l’opposizione che “senza risposte” e con una forte azione congiunta ha deciso di abbandonare l’aula “in segno di profondo dissenso nei confronti di questo modo di fare politica dispotico e saccente”.