Oggetto del dibattito l’atto aziendale del manager della Asl teramana Giustino Varrassi, invitato personalmente dal primo cittadino a partecipare all’assise “per spiegarci nei dettagli quanto deciso e il perché di scelte che hanno avuto soltanto conseguenze negative”.
Il Consiglio comunale è la prima delle nuove iniziative che l’amministrazione Monticelli intende mettere in campo dopo aver appreso la notizia della chiusura del reparto di Psichiatria di Atri e del trasferimento dei pazienti dalla città ducale a Teramo e Giulianova.
“Torneremo a fare battaglia – promette in proposito il sindaco di Pineto – e per questo invito anche i cittadini di Atri a partecipare al nostro Consiglio. È importante far sentire la nostra voce e rendere evidenti le logiche di stampo politico che, ormai è chiaro, muovono Varrassi nelle sue decisioni”.
Oltre al manager della Asl parteciperanno all’assise cittadina anche l’avvocato Simone Dal Pozzo, che ha seguito la battaglia legale contro la chiusura di un altro reparto del nosocomio atriano, l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica e alcuni rappresentanti del Comitato per la difesa del San Liberatore.
“Non escludiamo la possibilità di fare nuovamente ricorso – conclude Luciano Monticelli –. Durante un vecchio Consiglio provinciale Varrassi affermò che l’unica delle postazioni ospedaliere che fa mobilità attiva è Atri. Perché allora chiuderne i reparti? Se la politica è l’unica delle cose che sta a cuore al manager, noi teniamo di più alla salute di un comprensorio che, senza il San Liberatore, è davvero a rischio”.