In principio fu la guida della città. Poi arrivarono il bilancio, la programmazione economica, la trasparenza e gli affari generali, con tutte le deleghe annesse. Poi, con il passo indietro di Marco Chiarini, si aggiunse la cultura e il turismo. Infine, con l’ultimo ritiro dalla squadra di Francesca Lucantoni, sono arrivati gli impegni relativi alla pubblica istruzione e all’assistenza scolastica.
Si moltiplicano le attività per il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi che, da oggi, ha assunto le ultime deleghe, dopo le dimissioni presentate ieri dalla ormai ex assessore che, nonostante le feroci critiche ricevute negli anni, era stata considerata sempre un’amovibile dalla squadra del governo cittadino.
Deleghe, le ultime, che probabilmente non resteranno ancora per molto nelle mani del primo cittadino che, visto il precario equilibrio su cui si è mosso fino a prima degli eventi catastrofici che hanno interessato anche la città di Teramo, potranno lasciargli più ampi margini di manovra per accontentare quanti, nella seppur fragile maggioranza, erano rimasti finora a secco di poltrone e incarichi.
Anche perché i settori sono vari, importanti e impegnativi e necessitano di lavoro e dedizione che probabilmente un primo cittadino, da solo, difficilmente riuscirebbe a garantire.