“C’è una contraddizione di fondo nelle accuse mosse da Mastromauro”, sostengono gli esponenti di Progresso Giuliese, “le aree edificabili dei due quartieri sono state cancellate perché in contrasto con il Piano Territoriale, quest’ultimo voluto dall’allora amministrazione provinciale guidata da Claudio Ruffini”. Per Progresso Giuliese sono stati commessi degli errori palesi nell’individuazione delle aree edificabili e quindi nella stesura della variante al Prg. “Così come errori sono stati commessi nella vicenda dei detriti sull’arenile in seguito all’alluvione dello scorso mese di marzo”, prosegue la nota del gruppo consigliare, “viene accusata la Regione di non ristorare i Comuni per quei danni. Ma perché non si sono chiesti se si poteva spendere di meno per la rimozione dello spiaggiato, chiamando magari altre ditte più attrezzate con bandi di gara pubbliche? Tornando al Prg, va detto che tutte le osservazione della Provincia accolte. Quindi di questo piano rimane ben poco”.
Progresso Giuliese ha ricordato che uno degli obiettivi della variante era legato ad una nuova politica industriale, artigianale e commerciale, individuando una nuova area di sviluppo a confine con l’area industriale di Mosciano, già attrezzata, a ridosso di uno snodo viario molto importante. Di tutto ciò non c’è più traccia nella variante. Cancellata anche l’area commerciale di Villa Muzi (doveva sorgere un centro commerciale, con un danno non di poco conto per i proprietari dei terreni perché con il cambio di destinazione d’uso (da terreni agricoli a commerciali), stanno pagando l’Ici.
“I nostri amministratori prima di addebitare ad altri le responsabilità”, conclude Progresso Giuliese, “dovrebbero dimettersi per una politica incapace di gestire i problemi della città e che sta creando disservizi come nel caso dei rifiuti: raddoppiato il costo a fronte di un servizio pessimo”.