Roseto. Consiglio comunale monstre ieri, iniziato alle 19 e protrattosi fino alle 2,30 del mattino, con la discussione dei soli primi due punti all’ordine del giorno per una polemica sui rilievi della Corte dei conti.
L’oggetto del contendere erano i rilievi mossi direttamente dall’organo dello Stato in un provvedimento relativo all’esame dei bilanci 2012, 2013 e in particolare 2014, del Comune di Roseto degli Abruzzi.
Le opposizioni hanno lamentato la infondatezza dei rilievi in modo, a giudizio della maggioranza, del tutto pretestuoso. La Corte ha denunciato, nei bilanci dei tre anni, soprattutto l’ampio e continuativo ricorso alle anticipazioni di cassa, a cui si dovrebbe arrivare solo in casi eccezionali, per un tempo limitato e per supplire a discrasie temporali tra gli incassi e le spese. Su questo punto l’organo dello Stato ha raccomandato al Comune di rimediare, curando maggiormente la riscossione delle proprie entrate che sono state giudicate, in particolare nell’anno 2014, al di sotto della media di tutti gli altri Comuni abruzzesi.
Su tali punti e suggerimenti della Corte si sono appuntate le critiche delle opposizioni, e in particolare del consigliere Pavone, accendendo una polemica su raccomandazioni di carattere tecnico.
Il sindaco Sabatino Di Girolamo e la maggioranza hanno, invece, dichiarato di voler va-lorizzare al massimo i suggerimenti espressi dalla Corte per correggere la criticità dei conti comunali secondo le qualificate indicazioni che dall’organo dello Stato proverranno.
A proposito delle riscossioni, il primo cittadino ha assunto l’impegno a essere estremamente solerte, attraverso l’ufficio Ragioneria, con il ricorso a tutti gli strumenti che la legge prevede e in particolare con la nomina di un ufficiale di riscossione.
Il consiglio comunale, quindi, si è assunto una serie di impegni: vigilare affinché la gestione economica dell’ente sia impostata in modo da evitare il ricorso alle anticipazioni di cassa; impostare la propria programmazione nel rispetto dei vincoli posti a salvaguardia della finanza pubblica; rispettare la corretta imputazione delle spese, in particolare sulla veridicità del bilancio; rimuovere le cause che portano alla determinazione dei debiti fuori bilancio, con una corretta politica di programmazione e gestione finanziaria delle risorse e delle spese; dare puntuale riscontro alle osservazioni ricevute da parte della Corte dei conti.
“Tanto rumore per cose già note e conosciute da tempo”. Questo il pensiero dell’ex Sindaco, Enio Pavone, per quanto concerne le prescrizioni sollevate dalla Corte dei Conti sui bilanci consuntivi relativi al Comune di Roseto degli Abruzzi.
“I problemi di bilancio e di liquidità del nostro Comune non sono diversi da quelli di gran parte dei comuni italiani, dovuti in particolare alla forte contrazione dei trasferimenti statali che, negli ultimi sei anni, si sono ridotti di circa il 70%, e alla difficoltà di riscossione dei crediti tributari dovuta in particolar modo alla nota crisi economica che attanaglia tutto il Paese. Questi due elementi portano gli enti pubblici a dover ricorrere, giocoforza, alle anticipazioni di tesoreria per poter far fronte all’ordinaria amministrazione, tanto è vero che sono stati anche aumentati, con legge dello Stato, i limiti degli importi a cui ogni comune può accedere passando dai tre/dodicesimi dei primi tre titoli delle entrate ai cinque/dodicesimi” puntualizza il Capogruppo di “Avanti X Roseto”.
“Se si continua su questo passo gran parte dei comuni italiani si troverà tra poco nell’impossibilità di erogare i servizi ai propri cittadini, una problematica questa che è stata sollevata anche dall’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). Infatti la spending-review tanto decantata dal governo centrale non è stata mai concretamente applicata a livello nazionale, ma si è fatta pesare in maniera insostenibile sulle autonomie locali” conclude Pavone. “Crediamo che su questi temi non ci si debba ritornare più, almeno per quanto concerne gli aspetti delle responsabilità politiche. L’Amministrazione Di Girolamo deve solo prendere atto che dovrà governare con le risorse che ha a disposizione, così come abbiamo fatto noi negli ultimi cinque anni, ed eviti quindi di strumentalizzare situazioni note e certamente non ascrivibili a responsabilità amministrative di qualsiasi tipo, al fine solo di giustificare l’impossibilità di rispettare le tante promesse elettorali fatte e con cui oggi deve fare i conti”.