In realtà, nulla di particolarmente nuovo, visto che i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca non presenteranno altro se non la “leggina” regionale già approvata il 28 ottobre scorso, che prevedeva l’utilizzo dei fondi residui del Fas 2000/2006. “Fu lo stesso segretario Enrico Mazzarelli” spiega Ruffini “a dire che questa leggina sarebbe andata presto in Commissione e poi in Consiglio, per essere approvata entro novembre. In realtà, da allora se ne sono perse le tracce. Il motivo è semplice e lo sapevamo anche a quel tempo: non c’era e non c’è la certezza della copertura finanziaria”.
Come se non bastasse, riecheggiano ancora nell’aria le parole pronunciate dal Governatore Gianni Chiodi che, all’indomani dell’alluvione, disse candidamente ai sindaci del Teramano: “Spendete tranquillamente, poi ci pensiamo noi”. E i primi cittadini hanno speso, come gli era stato detto, per tamponare almeno le emergenze. “Ma ad oggi” commenta il segretario provinciale Robert Verrocchio “quelle somme non sono ancora state rimborsate. Ed ecco che le imprese che hanno eseguito i lavori si trovano in difficoltà di fronte a enti incapaci di pagare le spese”. Non solo, aggiunge Di Luca. “Oltre al danno anche la beffa, visto che in questo modo rischiano di sforare il Patto di Stabilità. Per questo, chiediamo alla Regione che venga concessa una deroga per quei Comuni maggiormente colpiti, accollandosi la contabilità delle spese effettuate, come è stato fatto ad esempio in Liguria”.
A cadere nel vuoto, conclude il capogruppo in Provincia, Ernino D’Agostino, anche la mozione presentata dal Pd e approvata dall’intero Consiglio, che impegnava il presidente Valter Catarra ad attivare iniziative straordinarie. “Nulla di tutto questo è stato fatto”. E le risposte stentano ancora ad oggi ad arrivare.
Marina Serra