Teramo, rete scolastica provinciale: accordo raggiunto

giuseppe_di_micheleTeramo. Si è riunito questa mattina, nella Sala Giunta della Provincia, il secondo incontro del tavolo tecnico interistituzionale per comporre il nuovo quadro della rete scolastica provinciale. Il dato certo è la soppressione di nove autonomie scolastiche, come da indicazione ministeriale. Nel pomeriggio, alle ore 16, le proposte sanno esaminate dalla Commissione consiliare sulla Pubblica Istruzione. Il Piano, infatti, dovrà essere approvato in consiglio, nella seduta del 16 dicembre.

“La razionalizzazione” spiega l’assessore al ramo, Giuseppe Antonio Di Michele “è stata fatta d’accordo tra le parti attraverso i tavoli tecnici. Allo stato attuale siamo riusciti a ridurre a nove le dirigenze e ci potrebbero essere anche ulteriori riduzioni, che ci consentirebbero di utilizzare le eccedenze a favore delle zone interne, come Castelli, Torricella e Civitella del Tronto, in ragione dell’indiscusso patrimonio di valore storico e culturale che rappresentano per l’intera provincia”.

L’accordo prevede, a Pineto, l’accorpamento tra direzione didattica e istituto comprensivo, su richiesta congiunta di Comune e dirigente scolastico, a Martinsicuro, l’ accorpamento tra Istituto Pertini e Istituto comprensivo di Villa Rosa, su richiesta presentata dal dirigente scolastico, a Giulianova, l’accorpamento tra Direzione 1° Circolo e Scuola media “Pagliaccetti” e tra Direzione 2° Circolo, Scuola media Bindi e Annunziata, a Roseto l’accorpamento tra direzione 1° Circolo, scuola media “D’Annunzio” e Cologna Spiaggia, e tra direzione 2° circolo e scuola media “Romani”, a Sant’Egidio c’è una sostanziale convergenza sulla proposta di istituto “omnicomprensivo” (dall’accorpamento tra ITI, Istituto comprensivo e direzione didattica di S. Egidio). E poi, ancora, una sola dirigenza ad Isola ed una a Nereto. A queste si aggiungono le due o tre dirigenze in meno su Teramo capoluogo.

Qui restano ancora i principali nodi da sciogliere, in particolare sull’accorpamento del circolo didattico “S. Giorgio” all’Istituto comprensivo “Savini-San Giuseppe” e del 1° circolo Noè Lucidi alla scuola media “Zippilli”. Altra proposta dibattuta è quella dell’accorpamento Villa Vomano-Cellino-Cermignano (secondo la proposta tecnica dell’USP), per la quale invece l’intendimento dell’Amministrazione è quella di chiedere una deroga per le aree interne per Cellino-Cermignano, così come anche per Torricella Sicura, Civitella del Tronto e Castelli. Invariate, sempre secondo la proposta dell’Ufficio scolastico, le situazioni dei plessi di Bellante e Campli, per le quali, stando ai numeri, si profila la reggenza.

In sede di tavolo tecnico, si è parlato anche di indirizzi scolastici: “Qui l’orientamento generale” prosegue Di Michele “è quello di contrastare la mobilità passiva fuori Provincia, in particolare verso San Benedetto e Pescara, che riguarda circa 2mila e 800 studenti. La strategia, che deve essere esaminata in commissione e in consiglio, potrebbe essere quella di creare tre grandi poli attrattori, attraverso la proposta di una pluralità di indirizzi concentrati sui tre principali centri: Teramo, Giulianova e Roseto”.

Si va verso il via libera, in sostanza all’indirizzo musicale e sportivo per il classico di Teramo e in Scenografia per il Liceo artistico, i licei di Roseto e Giulianova, invece, dovranno confrontarsi per l’ottenimento degli indirizzi richiesti, rispettivamente l’alberghiero (da Roseto) e il turistico e classico-linguistico (da Giulianova).

 

Il commento de IPerDavvero. “L’applicazione della legge Gelmini sull’accorpamento dei distretti scolastici nel comune di Teramo, a seguito della proposta avanzata dall’Amministrazione Comunale tramite l’assessore Romanelli, ha sollevato molte contrarietà tra le forze politiche di opposizione e soprattutto tra il personale e gli utenti del settore scolastico di primo grado: dirigenti, insegnanti e famiglie del territorio coinvolte. La contrarietà non riguarda tanto gli accorpamenti dei distretti periferici, che ci sentiamo di condividere, quanto l’accorpamento dei distretti del centro storico di Teramo.

Ci si chiede come mai quest’ultimo venga prospettato al di fuori di ogni logica territoriale, affinità didattiche e culturali, storicamente consolidatesi tra i vari distretti e plessi scolastici esistenti in centro storico. Ad essere onesti, bisogna ammettere che l’assessore Romanelli a parole (anche arrampicandosi sugli specchi) sta facendo di tutto per convincere la cittadinanza della bontà della proposta, ma quanto egli afferma è contraddittorio e smentito dai fatti. Molti si chiedono per quali ragioni si vuole accorpare ad ogni costo la Zippilli con la Noè Lucidi e la Savini con la San Giorgio, contro ogni indicazione che possa venire dalla storia di queste scuole e soprattutto dal buon senso. Qualcuno pensa che l’assessore Romanelli, teramano d’adozione, non è molto addentro alle problematiche storiche culturali della nostra città e che sia condizionato da logiche metropolitane, quelle tipiche della grande città da cui proviene. Noi, che riteniamo l’assessore persona colta e intelligente e molto addentro alle problematiche cittadine, riteniamo invece che le sue proposte siano dettate da un disegno speculativo urbanistico, che l’Amministrazione Comunale di centrodestra sta portando avanti per spianare la strada, di fatto, al nuovo polo scolastico che si vuole realizzare sul lungofiume Tordino in zona San Giuseppe”.

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