Teramo Lavoro, Fli a Catarra: Le dispiace rispondere?

marroni_lattanziTeramo. “Cretarola, Cretola e Catarra. Seconda puntata. E non è certo l’ultima” chiariscono i finiani Toni Lattanzi e Maria Cristina Marroni, rispettivamente coordinatore provinciale e vice di Futuro e Libertà, che tornano a parlare della società in house Teramo Lavoro, questa volta rivolgendo una serie di quesiti al presidente della Provincia, Valter Catarra.

Dopo il primo, duro affondo che ha messo in luce la spinosa questione relativa alla “auto-assunzione” dell’amministratore unico/addetto segreteria, Venanzio Cretarola, il duo Lattanzi-Marroni non si ritiene per nulla soddisfatto delle risposte fornite dallo stesso Cretarola e dal presidente Catarra.

E puntano, così, l’attenzione su diverse questioni che ancora oggi, con due inchieste in corso, rappresentano delle zone d’ombra. Dal contratto sottoscritto all’amministratore all’importo dei compensi, dagli atti di approvazione del contratto ai pareri che, a suo dire, confermerebbero “la sua scelta sotto il profilo giuridico e amministrativo”. E poi, “basta farsi scudo con i lavoratori” aggiungono. “La nostra intenzione non è certo quella di chiudere la società”. Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal consigliere provinciale del Pdl, Diego Di Bonaventura. Un’uscita che gli stessi definiscono “tardiva e inadeguata”.

“Quello che ha detto il consigliere è molto grave” commenta Marroni “noi vogliamo solo che tutto si faccia con la massima trasparenza”.

 

Marina Serra


 

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