Bellante. L’idea è quella di accorpare l’istituto comprensivo di Bellante con quello di Campli. Un totale di 1.320 alunni, nell’ottica, ormai diventata prioritaria, di ottimizzare i costi.
Peccato che, almeno a detta del Comune di Bellante, a furia di pensare soltanto al lato economico si corre il rischio di rendere ingestibile sul piano organizzativo e logistico le cose, costringendo il dirigente scolastico ad assumere una funzione sempre più burocratica e amministrativa.
Lo afferma l’assessore alla Pubblica Istruzione Viviana Di Febo, che proprio questa mattina ha inviato alla Provinai di Teramo una proposta per evitare la creazioni di ulteriori problemi attorno al già delicato mondo delle scuole.
“L’Istituto Comprensivo “A.Saliceti” di Bellante – spiega la Di Febo – è stato istituito nel 1997 ed iniziò per primo, in via del tutto sperimentale nella provincia di Teramo, il suo progetto pedagogico con una idea condivisa di scuola dai 3 ai 14 anni. Nel corso di questi 15 anni, il sistema scolastico di Bellante ha contribuito ampiamente al contenimento della spesa adoperandosi, sempre e comunque, per salvaguardare il proprio progetto didattico e pedagogico, riuscendo a garantire una scuola di qualità. Inoltre già da due anni è presente un dirigente scolastico in reggenza che divide la titolarità di Corropoli”.
La conformazione territoriale del Comune di Bellante, sottolinea l’assessore, è caratterizzata da una zona ad alta densità abitativa che si snoda lungo la strada ss 80, dal centro storico posizionato su una collina distante circa 5 km e da una serie di frazioni dislocate su un ampio territorio di circa 50 km quadrati, dove la rete stradale è tipica del territorio collinare.
Per questo motivo un istituto comprensivo come proposto, che sarà costituito da circa 1.320 alunni, insistendo su un territorio per buona parte montano e collinare con un’estensione complessiva di 125 km quadrati risulterà obiettivamente ingestibile. L’Amministrazione comunale esprime dunque parere contrario alla proposta di accorpamento con l’Istituto Comprensivo di Campli, perché, si legge in una nota, “basata esclusivamente su ragioni “quantitative” e non su uno studio attento di tutti quegli elementi che rendono l’operazione di razionalizzazione veramente funzionale”.
La proposta che è stata inviata alla Provincia, a firma dell’assessore Di Febo, è quella di mantenere lo status quo, anche in via temporanea o in subordine di accorpare Bellante con S.Omero mantenendone la direzione. “Tale soluzione si prefigura come ottimale” conclude l’assessore “perché fondata su una conoscenza precisa della distribuzione e delle caratteristiche delle sedi scolastiche sul territorio, al fine di garantire il diritto allo studio e, soprattutto, la corretta crescita culturale, umana e sociale degli alunni, che dovrebbe essere l’unico parametro di riferimento per qualsivoglia decisione nel merito”.