Roseto. “Da anni la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio è ferma per esclusiva responsabilità delle Amministrazioni che, dal lontano 2005 ad oggi, si sono succedute alla guida della città. La Riserva è ostaggio di questo immobilismo, disgregata da continui cambi di perimetro, e non è mai diventata operativa con conseguenti danni all’ambiente e all’economia cittadina”.
Lo hanno denunciato, in una nota congiunta WWF Teramo, Marco Borgatti di Fiab Roseto e Fabio Celommi Presidente Comitato per la Riserva Borsacchio, precisando che “Quello che è normale in decine di altre aree protette regionali, al Borsacchio sembra invece essere impossibile a causa di una condotta amministrativa confusa e inconcludente. Dopo un decennio di stallo, nel dicembre 2015 la Regione ha nominato un Commissario per mettere in atto gli strumenti necessari per avviare la Riserva”.
“Nel marzo 2016 la Giunta Pavone – continuano – ha inspiegabilmente affidato ad una associazione che fino a quel momento non aveva mai operato sulla Riserva la programmazione e a un progettista l’ennesimo incarico di revisione del Piano di Assetto Naturalistico del 2009, già costato a suo tempo 250.000 euro di cui 200.000 ancora da versare. Vengono perfino stanziati dei fondi che presumibilmente, visto il debito verso il progettista del PAN del 2009, non esistono, ponendo sul capo dell’attuale Giunta l’ipotetica spada di Damocle della Corte dei Conti e del danno erariale. Il Commissario nominato è tuttora in carica e nell’estate del 2016 è riuscito a costo zero a rilanciare la Riserva attuando una seria pianificazione e organizzando, in collaborazione con le associazioni ambientaliste WWF, Legambiente, Italia Nostra, con il Comitato per la Riserva Borsacchio e con tutte le vere associazioni della città, una serie di iniziative di grande successo apprezzate da cittadini, turisti e operatori della zona che chiedono a gran voce di continuare anche nel futuro questo lavoro. La Riserva Borsacchio è così tornata a vivere grazie alle persone che l’hanno sempre amata, difesa e promossa .
Secondo le tre associazioni “il Commissario è riuscito a coordinare tutte le realtà costruendo una stagione di successi senza nessun onere per il Comune. Questo è un merito oggettivo innegabile ed è un dovere dell’attuale Giunta lasciar lavorare chi ha le capacità, competenze e un curriculum di successi. Con il commissario Fabio Vallarola per la prima volta la Riserva è diventata viva ed organizzata e tale traguardo va lodato consentendogli di arrivare alla scadenza del suo mandato per completare tutto il complesso iter di attivazione rallentato dalle amministrazioni e non dal suo volere”.
WWF, FIab Roseto e il Comitato della Riserva del Borsacchio chiedono alla Regione ed al Comune “di lasciare al Commissario il mandato ricevuto per continuare il suo ottimo lavoro nella Riserva, approvando il PAN che salvi ciò che rimane dalla speculazione edilizia, nominando un Comitato di gestione e promuovendo corsi per le Guide della Riserva. Le associazioni che hanno operato con il Commissario Vallarola offrono la propria disponibilità a creare una struttura comune di gestione della Riserva e sono pronte a presentare un programma di gestione condivisa . Non esistono motivi razionali per revocare il commissario che sta lavorando a costo 0 e per non avvalersi della collaborazioni delle realtà locali che hanno tutte le conoscenze in materia. Non è possibile aspettare oltre. Roseto degli Abruzzi e tutta la Regione non meritano il blocco dell’unica area protetta costiera della nostra provincia, posta a tutela di uno dei pochi tratti di litorale libero e di una fascia collinare di grande pregio”, concludono.