Un percorso che avrà la durata di tre anni e che porterà a quello che la normativa definisce il dimensionamento ottimale. Inizialmente, i riflettori saranno puntati sulle scuole del primo ciclo (infanzia, elementari, medie), che nel territorio provinciale equivalgono a 10 direzioni didattiche, 27 istituti comprensivi, 3 scuole medie.
Secondo la legge 111 del 2011, l’autonomia amministrativa, ovvero la dirigenza e la segreteria, è concessa agli istituti comprensivi con almeno 1000 alunni che scendono a 500 per i comuni montani, alle direzioni didattiche e alle scuole medie con almeno 600 alunni che scendono a 400 per i comuni montani. Anche per gli istituti superiori il dimensionamento ottimale è fissato in 600 alunni che possono scendere a 400 per i comuni montani.
Lo stesso tavolo si dovrà occupare dei nuovi indirizzi scolastici componendo le proposte che giungono da istituti e enti locali per poi inviarli alla Regione, alla quale spetta l’ultima parola.
“Alla luce delle disposizioni legislative nazionali e regionali” spiega l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Giuseppe Antonio Di Michele “il tavolo dovrà andare a comporre una proposta organica sia sui dimesionamenti ottimali che sui nuovi indirizzi scolastici, questi ultimi riguardanti le scuole superiori. Non stiamo parlando dell’accorpamento fisico delle scuole ma di accorpamenti amministrativi e quindi del numero delle dirigenze. Proprio per la sua composizione, che vede partecipi tutte le componenti coinvolte, dalla scuola agli enti locali, il tavolo garantirà un processo di totale condivisione”.