Grazie all’iniziativa assunta dai Presidenti dei Consigli di Ascoli Piceno e Teramo, rispettivamente, Armando Falcioni e Mauro Martino, ieri pomeriggio, nella “cittadella borbonica”, si è sviluppato in forma istituzionale un tema rilanciato più volte negli anni: come e con quali forme far cooperare due territori divisi dai confini territoriali ma accomunati da elementi materiali e immateriali.
Ad aprire e condurre la seduta il presidente teramano Martino che, in apertura di seduta, ha ricordato “l’eccezionalità dell’iniziativa, nel rispetto dei confini territoriali ma nella convinzione che sono molte le cose che possiamo fare insieme”.
Il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, prima di entrare nel merito del temi della seduta, ha invitato i due Consigli ad “esprimere la solidarietà delle due massime istituzioni provinciali alla dottoressa Marina Tommolini e al maresciallo Spartaco De Cicco e ad esprimere un forte gesto di condanna” aggiungendo che “la sicurezza sui territori ci deve vedere fermi, uniti nel reagire e nel fare quanto è possibile per migliorare il livello di sicurezza dei nostri territori e garantire una forte copertura istituzionale a chi è in prima linea”.
“Le Province sono più che mai ad un bivio” ha detto poi Catarra “fra chi le vuole sopprimere e chi come noi, da amministratori, si interroga sul ruolo che possono e devono svolgere in quadro di riassetto istituzionale di tutti i livelli di governo. Ci sono due cose da fare subito insieme anche a testimonianza della nostra capacità operativa a fianco delle comunità e dei territori: approvare una risoluzione urgente e chiedere al Governo i fondi per i danni dell’alluvione e per finanziare il protocollo Vibrata- Tronto”.
Piero Celani, presidente della Provincia di Ascoli Piceno ha parlato poi di “un paradosso, a fronte di una tradizione storica che ci vorrebbe divisi di qua e di là dal Tronto. Sono moltissime le cose che ci uniscono: l’ambiente, i fiumi, le aree produttive. Come facciamo a metterle insieme? Con una progettualità comune. Cominciamo un percorso nuovo su un progetto antico. Ci sono comitati, associazioni, cittadini che dal basso, da anni lavorano invitando le istituzioni a raccogliere le sollecitazioni. Oggi, le istituzioni ci sono e su questo tema si ritrovano. Da dove partire? Credo proprio dal tessuto produttivo a fianco delle piccole e medie imprese che sono patrimonio comune, con un nuovo modello di sviluppo”.
“Dobbiamo raccogliere i segnali che ci arrivano dalla vita quotidiana di questi territori” ha aggiunto Falcioni “dal programma Vibrata-Tronto, dal bacino interregionale del fiume Tronto, dall’accordo di due importanti fondazioni bancarie sull’housing sociale fino al progetto del quadrilatero: gli spunti non mancano” Fra i relatori Romano Orrù, ordinario di diritto costituzionale comparato presso dell’Università di Teramo: Gianluca Gregori, preside della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche e Alessandro Torre ordinario di diritto costituzionale comparato dell’Università di Bari.