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Teramo, Piano Scolastico Provinciale, il Pd: Presto e bene

Teramo. Dopo l’approvazione degli Indirizzi per il nuovo dimensionamento scolastico da parte del Consiglio Regionale, la Provincia di Teramo deve agire con tempestività ed efficacia per predisporre il Piano provinciale, assicurando la più ampia partecipazione di tutti i soggetti interessati. È quanto sostengono il capogruppo provinciale del Pd Ernino D’Agostino ed il responsabile dell’area scuola, Flavio Bartolini.

“Si tratta di scelte di fondamentale importanza” spiegano in una nota “dalle quali dipenderà la futura qualità dell’istruzione pubblica nel territorio provinciale. Si registra già un ritardo notevole nella definizione della nuova programmazione: il nuovo Piano doveva essere approvato dal Consiglio Provinciale entro il 30 novembre, ma in realtà non è stata ancora elaborata alcuna proposta. Il rischio che si corre è quello di creare pesanti disfunzioni per il sistema scolastico e gravi disagi alle famiglie”.

Il Partito Democratico chiede, dunque, alla Giunta Provinciale che sia subito attivato un Tavolo, che veda la presenza dei soggetti istituzionali, dei Dirigenti Scolastici e delle rappresentanze sindacali, per concertare i contenuti del nuovo Piano provinciale. Il Pd chiede, inoltre, che sul Piano così elaborato sia acquisito, prima dell’approvazione da parte del Consiglio Provinciale, il parere della Conferenza dei Sindaci: “sono in gioco servizi importanti per le comunità locali e non si può prescindere dalla partecipazione attiva dei Comuni. Il Pd teramano è pronto ad offrire, in termini costruttivi e di collaborazione, il proprio contributo di idee e di proposte”.

Due sono, infine, le priorità indicate dal partito: considerare, ai fini degli accorpamenti imposti dalle norme di legge, non solo i parametri quantitativi, ma anche le condizioni logistiche dei territori per evitare, soprattutto nelle aree interne e montane, gravissimi disagi ai residenti e notevoli costi aggiuntivi per i Comuni. Razionalizzare l’offerta formativa nel ciclo delle secondarie superiori, evitando le sovrapposizioni degli indirizzi formativi e legando la definizione degli stessi al contesto socio-economico, nonché all’effettiva disponibilità di sedi e dotazioni tecniche.