Giulianova. Che non scorresse buon sangue tra i due sindaci di Teramo e Giulianova, lo si era capito chiaramente. Entrambi non perdono occasione per lanciarsi frasi pungenti e allusorie, l’uno sull’operato dell’altro. L’ultima è del teramano Maurizio Brucchi che nei giorni scorsi, durante una conferenza stampa sui conti comunali, ha dichiarato che “lui per far quadrare i conti non deve vendere la farmacia comunale”.
“Anche perché mi sembra sia stata istituita solo l’anno scorso” replica oggi seccamente il giuliese Francesco Mastromauro. “Ma dietro l’angolo, c’è la possibilità di una loro dismissione. Vedremo cosa farà il Governo Berlusconi, lo stesso che con la Finanziaria, e questo Brucchi dovrebbe saperlo bene, ha tartassato soprattutto i Comuni, che pertanto ottengono sempre meno trasferimenti dallo Stato centrale subendo al contempo gli effetti del patto di stabilità, che, in parole povere, si traduce nel non poter usare i propri soldi, già accantonati, per pagare le opere pubbliche, alla faccia del tanto declamato padroni a casa nostra. Un meccanismo perverso che stritola anche quelle amministrazioni comunali, come appunto Giulianova, che pure è stata inserita dalla Corte dei Conti tra gli 83 comuni più virtuosi d’Abruzzo e non ha mai sforato il patto di stabilità”.
Il sindaco Mastromauro consiglia, dunque, a Brucchi di “impiegare più proficuamente il suo tempo per risolvere i problemi della sua città, che fortunatamente non ha subito un’alluvione a differenza di Giulianova, imponendoci pertanto di fronteggiare spese straordinarie e impreviste ammontanti, a tutt’oggi, ad oltre 1 milione e 90 mila euro. A proposito, sembra che arriveranno i rimborsi, che però sono stati quantificati in circa 572mila euro, cioè la metà di quanto abbiamo dovuto anticipare, mentre per Roseto, dove pure si ipotizza la dismissione della locale Farmacia comunale, sono stati di gran lunga più generosi rispetto a Giulianova. In ogni caso ricordo al sindaco Brucchi che la Tarsu a Giulianova non è stata aumentata e che i servizi sociali sono stati garantiti nonostante il mio Comune abbia subito tagli dal Governo per oltre 800mila euro senza contare quelli da parte della Regione, entrambi di centro destra”.
La “rivalità” tra Teramo e Giulianova, evidentemente, non si ferma sui campi di calcio.