Tortoreto. Duecentomila euro in più per disegnare un diverso sbocco a mare di un fosso cittadino (che in questa maniera viene curvato verso sud) e salvare qualche fila di ombrelloni. L’accostamento viene rispolverato da Rolando Papiri, e dall’intero gruppo del Pd in consiglio comunale, che avanza riflessioni molto circostanziate sul progetto del fosso bocciodromo, una delle opere anti-alluvione pianificate sul territorio cittadino in procinto di essere realizzate. ” La logica e la sicurezza, visto che di messa in sicurezza si parla” sottolinea il capogruppo del Pd, “ vorrebbero uno sbocco dritto verso il mare tra le 2 concessioni davanti via Corsica, invece con curve e controcurve pericolosa fra la rotonda di via Trieste, sfiorata la fontana e altre curve ancora l’uscita è prevista circa 200 metri più a sud, nei pressi dello stabilimento Righi.Fa pensare più ad una “messa a rischio” dato che la canalizzazione intubata a valle è aperta a monte con possibilità di inserimento nella stessa di corpi estranei, tipo radici, tronchi d’albero e quant’altro una piana possa portare con sé”. Oltre alle perplessità di natura progettuale, peraltro manifestate sia in consiglio comunale che in una recente assemblea, Papiri, pone l’accento anche sui costi dell’operazione, finanziata con i fondi dell’alluvione. “La soluzione adottata ha inoltre un maggior costo per la collettività di circa 200.000 euro”, aggiunge il consigliere, “ che non trova giustificazione e sostanza in nessun concetto plausibile. Certo sono state salvaguardate le concessioni, in un discorso di pura emergenza: come dire 200.000 euro per 10 ombrelloni! Se questa è buona amministrazione ci chiediamo quale sia quella cattiva”.