Teramo. L’unione dei Sindacati degli Agenti di commercio (Usarci) esprime il proprio forte dissenso nei confronti della manovra finanziaria scritta dal Ministro Giulio Tremonti ed approvata lo scorso 6 luglio.
“Questa manovra” spiega il presidente Franco Damiani “tocca noi agenti di commercio più di altre categorie di autonomi, perché oltre a tutti gli altri provvedimenti che danno un forte giro di vite alle tasche di tutti gli italiani, introduce per noi una antipatica tassa sui nostri licenziamenti e questa è davvero una vergogna. Chi opera nel mondo dell’intermediazione commerciale sa bene con quale velocità le aziende sono sempre più solite assumerci, spremerci di tutte le nostre conoscenze del mercato e poi disdirci i contratti senza nemmeno spiegarci il perché ci lasciano a piedi. Questo comportamento genera un altissimo livello di contenzioso tra agenti ed aziende. Proprio su questo, la manovra finanziaria 2011 introduce il contributo unificato”.
Una sorta di “pedaggio d´ingresso”, spiega ancora Damiani, che scatta sin dal primo grado e cambia sulla base di due elementi: a seconda del reddito dell’agente, ma soprattutto del valore della causa.
“Nella nostra provincia il numero dei fallimenti censiti nel 2010 sono aumentati del 15 per cento e la prima udienza di un ricorso di lavoro presentato al Giudice del Tribunale di Teramo avviene dopo circa 11 mesi.
Anche per questo l’Usarci dice no a questo provvedimento legislativo che sembra fatto apposta per aumentare le ricadute negative sull’economia”.
Si annuncia quindi battaglia tra il Governo e gli Agenti di Commercio che affronteranno, tra gli altri, anche questo problema nella riunione del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Usarci, già convocato a Roma il 26 luglio prossimo.