Teramo, Maurizio Brucchi attacca il ‘collega’ aquilano Massimo Cialente

maurizio_brucchi_2011Teramo. La convenzione tra la Asl di Teramo e l’Università de L’Aquila e il progetto Jessica. Sono questi i motivi alla base del duro attacco sferrato questa mattina, in una conferenza stampa convocata d’urgenza, dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi. Dito puntato contro il primo cittadino de L’Aquila, Massimo Cialente, ed il Rettore dell’Università aquilana, Ferdinando Di Iorio.

“Sono trascorse ben sette settimane da quando è stata presentata la convenzione con la facoltà di medicina dell’Ateneo aquilano” ha detto Brucchi” e ad oggi non c’è ancora la firma ufficiale. Questo perché Cialente e Di Iorio si sono messi di traverso e questa situazione non può più andare avanti. Quello con l’università de L’Aquila è un rapporto che va avanti da anni e, nonostante la flessione subita nel tempo, ora aveva recuperato la sua vitalità con nuove strategie soddisfacenti per il territorio”. In sostanza, “la politica dice no a qualcosa che di politico non ha niente”. Anche perché, aggiunge Brucchi, “Teramo ha sempre dimostrato grande rispetto per gli aquilani” dopo la tragedia del terremoto.

Il primo cittadino teramano è un fiume in piena e, come al solito, non le manda a dire. “Come sindaco e come presidente del Comitato Ristretto dei sindaci denuncio con forza questa situazione di stallo. Se Di Iorio non vuole firmare la convenzione, lo dicesse chiaramente, non c’è nessun problema: fuori c’è la fila. Ma io non sono più disposto ad aspettare”.

massimo_cialenteE c’è anche un altro aspetto che fa andare su tutte le furie il sindaco Brucchi: quello relativo al progetto europeo Jessica (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas), uno strumento finanziario che prevedeva l’individuazione, dalla Regione e dalle amministrazioni dei capoluoghi di provincia, quattro progetti strategici di sviluppo urbano. Otto milioni di euro investiti da ogni capoluogo che, nello specifico, a Teramo, sarebbero serviti per il recupero dell’ex manicomio, di proprietà della Asl, ma anche per la riqualificazione dei quartieri di Colleparco e Colleatterrato.

Bene, notizia di questa mattina è la quasi certa uscita dal progetto del Comune de L’Aquila che, come gli altri capoluoghi, aveva aderito attraverso una delibera. “Ognuno può decidere quello che vuole” commenta Brucchi “ma in questo modo viene meno quella sostanza economica necessaria al sostentamento dell’intero progetto. Jessica, infatti, aveva bisogno di 24 milioni di euro per partire, 8 milioni per ognuno dei capoluoghi di provincia: se L’Aquila va fuori, cade tutto. Sia chiaro, Teramo non perderà gli 8 milioni di euro già versati, che saranno investiti sulla riqualificazione di Colleparco e Colleatterrato. Per l’ex manicomio, invece, abbiamo già pronto il piano B, che sarà presentato nei prossimi giorni”.

La “mosca”, infatti, “ronzava” da qualche tempo e il Comune di Teramo aveva pensato bene di “correre ai ripari”. La “battaglia” Brucchi/Cialente è appena cominciata.

 

Il commento del consigliere comunale Manola Di Pasquale. “Stupiscono le dichiarazioni del Sindaco Brucchi che nascondono le incapacità e le inefficienze della sua amministrazione e di quelle regionale, aggredendo il sindaco di L’Aquila. Invece di scaricare responsabilità, il sindaco Brucchi dovrebbe comprendere le motivazioni che inducono l’Università e il Sindaco Cialente a ritardare la sottoscrizione dell’accordo con le ASL di Teramo e dovrebbe, quindi, effettuare una vera attività di mediazione politica per il raggiungimento di obiettivi comuni che diano le migliori risposte per la nostra ASL , e per l’Università di L’Aquila: non serve fare il gradasso. Per Teramo i rapporti strategici con la vicina e sfortunata città devono essere motivo di vanto e di crescita vanno, quindi, coltivati ed incrementati non aggrediti. Dimostra il Sindaco Brucchi di essere inadeguato nelle strategie politiche di lungo respiro. In merito al progetto Jessica dovrebbe sapere il Sindaco Brucchi che le disposizioni europee per accedere ai fondi sono molto complesse, ma non prevedono affatto che per accedervi, tutti i progetti delle quatto città capoluogo siano necessariamente collegate; tale inutile collegamento è stato voluto e determinato da scelte regionali o meglio dai suoi amici politici e non già dal Comune di L’Aquila, che ha problemi ben superiori a quello di un normale comune. Se poi si vuole parlare di vetrina elettorale allora dimentica il Sindaco Brucchi che il centro destra ne è stato maestro, sfruttando la “tragedia” che ha colpito l’Aquila e gli Aquilani in maniera riprovevole”.

 

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