Una commissione di garanzia che ha finalmente dato delle prime risposte sull’housing sociale di via Longo. In una nota, la consigliera comunale del gruppo misto Paola Cardelli, che più volte aveva denunciato le irregolarità emerse da questo progetto, associa questa vicenda al gioco del Monopoli, con il ritorno delle pedine alla casella del via.
A seguito della riunione, la consigliera, infatti, parla di “uno stupefacente scenario che di fatto sancisce la fine di una colossale mistificazione che da oltre quattro anni tiene sotto scacco le fasce più deboli dei cittadini teramani”.
Dalla commissione, infatti, sarebbe emerso che “la convenzione, stipulata tra il Comune e la Sgr che gestisce il fondo immobiliare a cui avrebbe dovuto essere conferita l’area di V ia Longo, da cui ha preso il via tutta la squinternata operazione, è ormai carta straccia, il concorso di idee bandito (illegittimamente) dalla Sgr per nome e per conto dell’Ente è stato solo un passatempo, il progetto vincitore del concorso è stato unicamente un puro esercizio di stile”.
Inoltre, secondo quanto dichiarato dalla consigliera, “l’Ater non ha mai avuto alcuna realistica possibilità di attuare il piano di mobilità degli inquilini di Via Longo, sin dall’epoca del suo concepimento e non l’avrà ancora per un tempo indefinito e non ha e non avrà nel lungo periodo, i fondi per l’abbattimento e la ricostruzione della palazzina di sua proprietà all’interno dell’area”.
Non da ultimo, inoltre, esisterebbe secondo la Cardelli una nuova perizia di stima dell’area, “fino ad oggi segretata, acquisita dall’Amministrazione all’indomani della mia denuncia”, che stabilirebbe che “la convenzione con la Sgr, il progetto di investimento sottoscritto, il protocollo d’intesa con l’Ater, il bando del concorso di idee, si siano fondati su dati urbanistici completamente falsi”, in quanto se fosse stata realizzata secondo i criteri del progetto vincitore, l’opera avrebbe avuto un incremento della superficie edificabile di oltre il 67% contro il 15% ammesso dal Piano regolatore.
“Ma l’ammissione più grave”, continua la consigliera, “certo dovuta, ma incredibilmente tardiva, è stata che si dovrà comunque procedere ad una gara per individuare la SGR ed un progetto di investimento con la relativa convenzione, per la riqualificazione urbana di Via Longo, procedimento che avrebbe dovuto, per legge, aver luogo prima dell’avvio di tutta l’operazione”.
Ulteriori approfondimenti sull’emergenza abitativa di Via Longo, verranno affrontati in un incontro in programma a fine mese, organizzato con il Centro politico comunista “Sandro Santacroce”, al quale parteciperà, oltre alla consigliera Cardelli, anche l’architetto Andrea Cavarocchi, aperto naturalmente al sindaco e alla sua amministrazione per fare chiarezza sulla questione.