Iustini ha parlato di un sito di stoccaggio provvisorio, comunque legittimo in quella zona, visto che nei giorni immediatamente successivi all’alluvione di marzo, si è reso necessario individuare un’area per depositare il materiale di risulta provenienti da abitazioni e dalle attività produttive. Scelta, come spiega Iustini, frutto della vicinanza del luoghi colpiti dagli allagamenti e concordata con Regione e protezione civile. Rifiuti che non sono classificabili come derivato speciale e che la Poliservice provvederà a smaltire. La tesi del sindaco, però, non convince Pollastrelli, che torna ad attaccare sulla tematica. “ Viene da chiedersi” si legge in una nota, “ quali siano state le motivazioni che abbiano fatto propendere la Regione e la Protezione civile a suggerire un sito per lo stoccaggio dei rifiuti alluvionati a pochi passi dal centro abitato, creando disagi ai residenti. Come mai, poi, appena superata l’emergenza, non si sia provveduto a smaltire gli stessi materiali di risulta? Vorremmo sapere infine, per quale motivo l’amministrazione comunale non ha provveduto a garantire gli adeguati controlli sulla zona per impedire che nel sito venissero scaricati, nelle settimane successive all’alluvione, anche rifiuti provenienti da aziende e privati cittadini, che hanno portato l’area a diventare una vera e propria discarica a cielo aperto”.