Teramo. “Rimaniamo sconcertati dalla volgarità delle dichiarazioni del consigliere Paolo Albi per i termini offensivi usati nei confronti del primo cittadino”. Il Popolo della Libertà di Teramo replica così alle accuse lanciate ieri in conferenza stampa dal finiano Paolo Albi nei confronti del sindaco Maurizio Brucchi definito, senza mezzi termini, vajassa.
Un termine, aggiunge il partito di maggioranza che “riteniamo si addica meglio a chi, nel corso della sua esperienza politica, ha militato in tutti i partiti presenti sul territorio cittadino. Strano che il consigliere Albi consideri le dimissioni dell’assessore Corrado Robimarga un atto dovuto, forse dimenticando, che egli stesso nel 1994, non si dimise da assessore, pur avendo ricevuto un provvedimento di sospensione dall’attività amministrativa di due mesi. Crediamo, inoltre, che le dimissioni dell’assessore Robimarga dimostrino il suo grande rispetto nei confronti delle Istituzioni, considerando anche che i fatti che gli vengono contestati non riguardano la sua attività di amministratore. Ci meraviglia il richiamo da parte di Albi al culto della legalità del partito in cui oggi milita, vista la leggerezza con la quale il presidente del Fli ha gestito l’operazione immobiliare di Montecarlo e l’ambiguità con la quale lo stesso continua a ricoprire la carica di presidente della Camera, pur essendo nei fatti il capo indiscusso dell’opposizione. Siamo felici che Albi abbia finalmente trovato un partito che lo rappresenta degnamente”.
La contro-replica di Paolo Albi. “Il sindaco Brucchi e gli amici del Pdl mentono sapendo di mentire. Per quanto riguarda il fatto che io mi sarei trovato in situazione analoga a quella di un suo Assessore attenzionato dalla Procura della Repubblica e non mi sarei dimesso, informo il sindaco e il Pdl teramano che nella famosa vicenda dei cosiddetti fuoriposto fu sospesa tutta la Giunta di allora per due mesi per sospetto abuso d’ufficio (fummo tutti poi assolti con formula piena). Dov’è l’analogia visto che gli amici di Brucchi e del Pdl sono indagati per nobilissimi reati, notoriamente d’opinione, quali peculato, truffa, falso ideologico e alcuni (un parlamentare teramano ed un ex assessore regionale oggi giustamente capogruppo del glorioso Pdl) per corruzione e concussione? Inoltre, purtroppo per Brucchi e per il Pdl, io, all’epoca di quel provvedimento giudiziario di sospensione, da diverso tempo non ero più assessore perché dimessomi per motivi politici (sembrerà strano a chi si abbarbica come edera – o gramigna?- alle proprie poltroncine). E per di più, per serietà, al primo Consiglio Comunale successivo al provvedimento giudiziario, unico fra tutti, mi dimisi anche da consigliere comunale (allora non vi era incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di consigliere). Ovviamente è a tutti chiaro che questo animus diffamandi di Brucchi e del Pdl serve solo ad eludere le questioni e a non rispondere alle gravi questioni che io ho sollevato, tentando di dimostrare che tutti hanno qualcosa da nascondere e che non vi è nessun pulpito credibile. Appunto, come le vajasse napoletane, donne dei bassi napoletani di facili costumi, inclini alla diffamazione plebea. Il Pdl teramano, nell’ansia di alzare cortine fumogene sulla grave situazione del Comune di Teramo, finisce per prendersela anche con il Presidente della Camera. Ma se cercano esempi di gente seriamente indagata, per bei reatucci, non gli viene in mente proprio nessun altro? Basterebbe ad esempio l’on. Verdini, per non mirare troppo alto. Infine, un appello, con tutto il cuore: è vero, il Comune di Teramo non ha molte risorse tant’è che ha dovuto pesantemente aumentare tasse e balzelli vari ai cittadini. Però abbiamo sul territorio tante istituzioni creditizie. Possibile che non ci sia qualche Banca disposta ad investire su Brucchi, pagandogli un bel corso di riqualificazione da “vajassa” a sindaco?”.