Ascoli Piceno. Una strategia comune tra Regione Abruzzo e Regione Marche, per affrontare la grave crisi industriale che negli ultimi anni ha colpito le aree della Val Vibrata e della Valle del Tronto-Piceno, riconosciute un’unica “area di crisi industriale complessa” con un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso febbraio.
Questa mattina, nella sede del Consorzio Industriale di Ascoli Piceno, è stato segnato un altro passo avanti nel processo di rilancio delle attività produttive del comprensorio: Invitalia (la società operativa del Mise) ha infatti lanciato ufficialmente la “call” per la raccolta delle manifestazioni di interesse a investire nell’area.
Le aziende avranno tempo fino al prossimo 14 ottobre per presentare le proprie proposte, utilizzando l’apposita scheda pubblicata sul sito di Invitalia. Sono previste una serie di agevolazioni fiscali e contributive, che saranno curate direttamente da Invitalia per gli investimenti superiori a un milione e mezzo di euro.
“Parallelamente – ha spiegato l’assessore Dino Pepe, intervenuto alla riunione di oggi – la Regione attiverà un bando riservato alle aziende più piccole, con investimenti fino a 200mila euro, per le quali sarà messo a disposizione un plafond di 5 milioni di euro di fondi Fesr. Siamo convinti che questa sinergia porterà positive ricadute per i territori interessati, che in passato sono stati tra i più vivaci del panorama industriale italiano, ma che sono stati penalizzati fortemente dalla crisi, che solo in Val Vibrata ha cancellato 9mila posti di lavoro”.
L’area di crisi industriale complessa comprende 53 Comuni: 40 sul versante marchigiano e 13 su quello abruzzese. Le manifestazioni di interesse possono riguardare programmi di investimento produttivo e tutela ambientale, progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
“Il serrato lavoro dell’ultimo anno per far partire l’area di crisi comincia ad essere concretamente tangibile – dichiara il presidente Renzo Di Sabatino – adesso, la parte più significativa devono giocarla le imprese, gli istituti di credito, le associazioni di categoria: un gioco di squadra nel quale dobbiamo sentirci tutti coinvolti in una competizione positiva e propositiva con gli amici marchigiani, nostri compagni di viaggio”.
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